Precari da 25 anni

Chiedono una vita dignitosa

Che la problematica, storica, drammatica e cogente, dei precari appartenga a tutte le amministrazioni locali e alle loro comunità, lo dimostra la presenza di tutti i sindaci del territorio, oltre che del Commissario straordinario della Provincia e del direttore generale, al convegno organizzato dalla Cisl Fp che si è tenuto a sala Cerere ad Enna.

 Il termine precario stride con la loro condizione di lavoratrici e di lavoratori.

 Dopo venticinque anni, oramai cinquantenni e qualcuno anche più, a prestare lavoro e a reggere il più delle volte servizi indispensabili nelle pubbliche amministrazioni, continuano la loro estenuante battaglia per avere riconosciuto il diritto ad un rapporto di lavoro stabile ed a un’esistenza più serena.
Vivono sospesi in attesa di una proroga, di un provvedimento, che alla fine arriva perché nessuno può oggi permettersi il lusso di mandare a casa questi lavoratori e a rotoli le loro famiglie.

 Chi è responsabile di tutto ciò? Purtroppo il sistema Sicilia che si è alimentato spesso del bisogno di chi non ha avuto grandi scelte, se non quella obbligata di rimanere.
E, adesso, la crisi economica diventa un detonatore, con il rischio di fare esplodere una questione che oramai ha carattere sociale.
Il problema diventa quindi cruciale anche per il sindacato che al Governo regionale pone delle specifiche proposte. 

La Cisl le ha rivolte direttamente all’assessore regionale agli Enti Locali, Patrizia Valenti presente all’assemblea. 

Tra le varie proposte, avallate anche dall’esponente della Giunta Regionale, quella di effettuare la lotta agli sprechi, limitando le consulenze e l’esternalizzazione dei servizi, di ridefinire gli organici riprogettando i servizi e le competenze, di riqualificare attraverso piani di formazione i profili professionali ormai obsoleti, in sintesi creare nuovi spazi di lavoro per i precari mappando il fabbisogno professionale. Si chiede di fare ricorso alle figure professionali per implementare i servizi alla cittadinanza e in particolar per attivare servizi rivolti alle fasce più deboli, quali anziani, portatori di handicap meno abbienti, senza tetto, ragazze madri, ecc, oltre che servizi di controllo territoriale sull’evasione dei tributi.

Oltre alle proposte all’assessore Valenti i precari hanno voluto manifestare con il cuore in mano qual’è la loro condizione di donne e di uomini, di madri e di capi famiglia. Lo hanno fatto due precarie della Provincia, Loredana Privitera e Carmela Di Leonardo che, nel loro intervento pur riconoscendo la solidarietà che gli amministratori hanno dimostrato negli ultimi anni, hanno manifestato la stanchezza e le difficoltà della categoria a cui appartengono lanciando un messaggio ben preciso.

 “Non possiamo più sopportare l’idea che si facciano spese non indispensabili a discapito della nostra stabilizzazione, perchè non sopportiamo più che ogni Natale per noi diventi un incubo considerato che coincide sempre con la scadenza dei contratti. Vogliamo che tutto ciò giunga alla fine,ne va della nostra salute e di quella delle nostre famiglie. Chiediamo rispetto per la nostra dignità professionale ed umana”.

 Ai sindaci la Cisl ha proposto di stilare un protocollo d’intesa per la stabilizzazione.

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Categorie: La Provincia, LavoroNumero di visite: 5309

Tags: CISL Precari Patrizia Valenti

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