La Corte dei Conti fa i conti alle ex Province

I magistrati contabili bacchettano il premier Renzi

In questo clima di caos politico e legislativo, ecco che si fa sentire la voce della Corte dei  Conti.

La legge di stabilità 2015 ed il taglio di un miliardo di euro a carico delle ex Province ” non è coerente con le previsioni della legge Delrio che, a sua volta sta incontrando ritardi e difficoltà nella fase attuativa.”

Questo quanto sostiene La Corte dei Conti in un comunicato diramato ieri sera a tutti i media.

Un graduale  e diffuso, deterioramento della finanza provinciale è la logica conseguenza di questo prelievo forzoso  perché gli enti intermedi, in attesa di allegerirsi delle funzioni che passeranno alle Regioni, sono costretti a fare quello che facevano prima, ma quasi senza  risorse economiche.

La sezione autonomie della Corte  ha analizzato le questioni  riguardanti  la spesa per il personale che, ai sensi della legge, avrebbero dovuto trasferirsi e che invece sono ancora a carirco delle ex Province.

Una «anomalia», osserva la Corte, «che sarà rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilità interno 2015, con effetti sugli esercizi futuri».

I magistrati , tra le righe si augurano   in un «un riallineamento» tra il trasferimento delle funzioni e il taglio delle risorse, in modo da garantire non solo la corretta attuazione della legge Delrio, ma soprattutto la «regolarità amministrativo-contabile degli enti».

Il piano di riorganizzazione dell’amministrazione locale ancora oggi non  è definito.

Da qui incertezze e criticità nella nuova titolarità delle funzioni  e dei conseguenti rinvii  per la ricollocare,tra l’altro, i dipendenti.

“Dalle risultanze delle verifiche sulla gestione finanziaria degli enti territoriali, svolte dalle Sezioni regionali di controllo-così si legge in un comunicato stampa diramato dalla Corte dei Conti-  emergono profili critici sintomatici di un graduale, e pressoché diffuso, deterioramento della finanza provinciale, suscettibili di incidere negativamente sulla tenuta degli equilibri di bilancio. Si riscontrano, tra l’altro, una costante tensione sulle entrate; vistosi ritardi nell’erogazione dei trasferimenti erariali e regionali; reiterate manovre sul Fondo sperimentale di riequilibrio; il consistente utilizzo di entrate a carattere straordinario per il finanziamento di spesa corrente, anche ripetitiva, volto a fronteggiare la riduzione dei trasferimenti, nonché l’applicazione, talora integrale, dell’avanzo di amministrazione – peraltro influenzato dall’elevata mole di residui attivi – per il conseguimento dell’equilibrio di parte corrente.”

Insomma tagli,tagli e solo tagli, da parte del Governo centrale che mette in ginocchio le ex Province, comprese quelle della Sicilia, in attesa della legge sul riordino delle stesse che, però, vivono la drammaticità delle accuse mosse dalla magistratura contabile.

“Una parte della spesa, soprattutto di quella per il personale, grava su una gestione che, non avrebbe invece dovuto considerarla nel proprio programma finanziario. E siffatta anomalia sarà rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilità interno 2015, con effetti sugli esercizi futuri degli stessi enti che dovessero risultare inadempienti.Appaiono indispensabili, quindi, un riallineamento ed un costante coordinamento tra le fasi procedimentali di trasferimento delle funzioni e delle risorse - come dettagliatamente disciplinate dalla l. n. 56/2014 - e la produzione degli effetti finanziari che ad esse si correlano, al fine di garantire una corretta attuazione della riforma degli enti di area vasta ed il rispetto dei criteri di sana gestione finanziaria, nonché la regolarità amministrativo-contabile delle gestioni dei medesimi enti.”

E intanto la classe politica della regione Sicilia cosa fa? Dovrà legiferare, ma , per il momento c'è il black out elettorale. Giusto per non scontentare nessuno....

 

 

 

 

 


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Tags: Coret dei Conti;Renzi;Ars

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