giovedì 27 febbraio 2003

Consiglio provinciale del 28 febbraio, all’oggetto “ Esame situazione canoni Iacp”



L’unico punto all’ordine del giorno scaturisce da un’iniziativa, a cura del Sunia, sindacato inquilini, con il suo rappresentante, Luigi Scavuzzo, e della commissione dei capigruppo, riunitasi alcuni giorni addietro. La questione interessa gli inquilini degli alloggi I.A.C.P. (istituto autonomo case popolari) dell’ennese, raggiunti da ingiunzioni di pagamento per presunti arretrati, così come prevedono alcuni decreti assessoriali che hanno modificato i canoni di locazione, adeguandoli a quanto stabilito dal CIPE, comitato interministeriale programmazione economica. “Da quel momento - spiega Scavezzo - si è avviato un nuovo rapporto contrattuale locativo fra IACP e inquilini, che hanno pagato un’indennità diversa da quella contemplata nel precedente contratto, differenziata a seconda del reddito familiare. Non sono stati richiesti agli stessi inquilini arretrati del canone per gli anni precedenti, anche perché i vecchi contratti di locazione prevedono l’onere delle somme che effettivamente sono state pagate.” Questo principio è stato discusso e recepito dall’IACP che ha aderito alla richiesta dei sindacati di categoria. Tutto questo è stato ribaltato dall’Assessorato regionale ai Lavori pubblici, che ha preteso e imposto agli IACP di tutta la Sicilia, di inviare le richieste di rimborso di somme, rivelatisi esorbitanti, con la decorrenza retroattiva, risalente addirittura al 1997, data in cui venne proposta la prima richiesta di aumento. La motivazione indicata nell’oggetto dell’ingiunzione è “morosità canoni di locazione. Diffida e messa in mora.” Il termine massimo per saldare il debito, invece, 15 giorni. Pena l’aggravio delle spese legali e l‘eventualità di sfratto. Alcune somme richieste raggiungono in alcuni casi cifre che ammontano a 18 mila euro. Somme queste impensabili per i bilanci familiari degli inquilini. Secondo il Sunia le somme non vanno pagate per via di “uno scontro giuridico con moltissime altre norme dello Stato.” Inoltre, rassicura il sindacato, non è prevista alcuna prescrizione. Di questa problematica si occuperà il consiglio.“ La riunione di domani - spiega il presidente, Salvatore Bevilacqua - sarà necessaria per l’approvazione di un ordine del giorno in cui s’impegna il Governo regionale, attraverso la deputazione ennese, a risolvere la questione e a prevedere una sanatoria che potrebbe comunque essere deliberata anche da 3 consigli provinciali, in seduta congiunta, ai sensi di una legge ad hoc”.

Il Capo Ufficio Stampa
Daniela Accurso




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