Gli scatti di Attilio Scimone raccontano il paesaggio delle solfare in Sicilia

La mostra è stata inaugurata a Calascibetta, rimarrà aperta al pubblico fino al 20 luglio presso l’auditorium comunale

“Il paesaggio delle Solfare. Sicilia”, questo il titolo del nuovo libro del fotografo Attilio Scimone. Una mostra delle immagini fotografiche che impreziosiscono questo ricercato volume è stata inaugurata a Calascibetta (Rimarrà aperta al pubblico fino al 20 luglio presso l’auditorium comunale). Il libro “Il paesaggio delle Solfare. Sicilia” (Edizioni Kromato, sarà presentato venerdì 18 luglio, alle ore 18, nei locali della Galleria civica di palazzo Moncada a Caltanissetta.

Attilio Scimone, autore delle immagini del libro è un autore che, da anni, si dedica alla fotografia industriale. La pubblicazione offre un’ampia ricognizione con oltre duecento immagini, realizzate tra il 1988 e il 1992. Al suo interno un corredo di testi di natura storica, tecnica e scientifica che affrontano temi legati al paesaggio. Una serie di saggi che indagano le solfare nella morfologia del territorio, la loro storia e l’evoluzione delle tecniche di estrazione dello zolfo. Contributi scientifici che sono stati affidati a: Gigliola Foschi, Agata Patané, Rosanna Maniscalco, Carmelo Giuseppe Bartolotta, Fausto Carmelo Nigrelli, Michele Brescia, Andrea Guastella, Attilio Scimone.

Alla fine del XIX secolo erano attive nell’isola oltre settecento miniere. Impiegavano una forza lavoro di oltre trentamila addetti. Oltre un quarto di questi lavoratori erano bambini al di sotto dei quindici anni. Le condizioni di lavoro erano al limite del disumano. Condizioni di sfruttamento, violenza e sopraffazione che sfociarono in moti di rivolta e sanguinose repressioni governative.

La sontuosa veste grafica, l’ampio formato, la ricchezza del numero di pagine e il ricorso all’ormai raro processo di stampa tipografica in un’editoria soffocata dalla stampa digitale, conferiscono a queste pagine un valore di unicità. Un volume fotografico che ha un merito, quello di raccontare una delle pagine più intriganti e misteriose della storia di Sicilia. La vita nelle zolfare, l’afrore di maleficio che sprigionava lo zolfo, hanno letteralmente rapito i grandi autori della letteratura isolana. A cominciare da Luigi Pirandello, la zolfara di famiglia e i suoi drammi umani troveranno asilo nel suo celebre “Ciàula scopre la luna”. I drammi dello zolfo ferirono mortalmente anche Leonardo Sciascia. Tutto il suo vissuto è intrecciato con la vita nelle miniere, dal nonno che fu carusu a nove anni in una zolfara, al padre Pasquale, contabile di miniera, fino alla conclusione estrema del fratello Giuseppe, morto suicida nella miniera di “Bambinello”.

Le fotografie proposte restituiscono l’atmosfera sospesa e l’abbandono in cui giacciono la quasi totalità delle miniere siciliane. Un rimando visivo evocativo dei drammi e della pagina di storia mancate, quando l’Isola, per l’ennesima volta, forse l’ultima, fallì l’approdo nella contemporaneità. Il fallimento dell’epopea delle zolfare è stato segnato da un tedesco, Herman Frasch. Il suo nome è legato alla sua scoperta di un nuovo sistema estrattivo dello zolfo. Innovazione tecnica che fece ripiombare la Sicilia dall’inferno delle miniere a quello della miseria.

 

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