E' riforma

Abolite dal vocabolario delle istituzioni siciliane le Province

Invocata, osteggiata, agognata, azzoppata, alla fine votata. La legge sulla riforma delle Province approda in aula con il paracadute dei grillini e del nuovo centrodestra. Ieri sera a sala d'Ercole dopo un primo momento di bagarre si è registrata la soddisfazione del presidente della Regione, Rosario Crocetta " Siamo la prima Regione in Italia a sopprimere le Province- così esultava il Governatore".

Niente tiri mancini e niente accordi trasversali. Le Province sono definitivamente seppellite dai nuovi consorzi e dalla aree metropolitane. Adesso viene il bello. Mutui, contenziosi e personale saranno i veri nodi da sciogliere in questa intricata, complessa e pasticciata legge. L'impressione che tutto il Parlamento siciliano ha offerto ai cittadini e al pubblico presente ai lavori in queste sedute convulse è quello di una totale mancanza di competenze specifiche a fronte di una estemporanea e convulsa decisionalità adattata almomento. 

Crocetta proprio ieri ha ribadito che nessun lavoratore perderà i suoi diritti. 

Ma non parliamo di Province. Questa parola deve essere bandita dal vocabolario della politica siciliana. L'organico sarà spalmato tra i consorzi, le aree metropolitane e la Regione. 

Tutti i deputati ieri erano moderatamente soddisfatti. Una volta superato lo scoglio delle aree metropolitane l'aula procederà all'approvazione degli altri emendamenti. 

Successivamente l'ultima parola passa al commissario dello stato.

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Categorie: La Provincia, PoliticaNumero di visite: 3633

Tags: riforma delle Province

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