Come si chiameranno le ex Province? Enti dismessi? Enti da rivisitare?
Sembrano domande sciocche, ma da questa sera le Province saranno definitivamente sepolte.
E nelle more di una legge, quella che l'Ars approverà proprio in questa giornata, che andrà a regime non prima di sei mesi, gli Enti, per antonomasia démoni della spending review, come si chiameranno?
Si troverà un termine da coniare tout court.
Ma per il momento riflettori puntati su questa giornata che si prevede molto calda.
A fronte di una dura presa di posizione del Nuovo centro destra,che non voterà la legge,ma apre al dialogo con Crocetta, i numeri diventano ci sono lo stesso, probabilmente più risicati.
Ma la maggioranza tiene.
Lo afferma ieri sera a chiare lettere,il capogruppo del Pd, Gucciardi, facendo un calcolo approssimativo che non desta preoccupazioni per il Governo Crocetta.
Nella conta si calcolano pure i deputati di Forza Italia e del Movimento Cinque stelle.
La legge di soppressione, quindi, una volta esitata favorevolmente, approderà al Commissario dello Stato che, giurano i deputati della Lista Musumeci, avrà un oneroso compito, poichè, secondo il loro parere, sarà impugnata.
Se ciò corrisponderà al vero, l'Ars dovrà ridiscutere la normativa nei punti che saranno bocciati.
Questo potrebbe fare slittare di qualche tempo la operatività della legge.
Intanto ormai è ufficiale la proroga dei Commissari fino al prossimo ottobre.
Ma, a conti fatti, i rappresentanti delle ex Province, potrebbero rimanere in carica oltre i primi mesi dell'anno nuovo.
Considerato che, a fronte delle imminenti elezioni europee a maggio, e successivamente delle vacanze estive, che sanciscono la pausa dei lavori all'Ars, i tempi sarebbero ancora dilatati.
Intanto,questa sera l'entourage di Crocetta, così si mormora a palazzo dei Normanni, pare che stia mettendo in freddo una bottiglia di champagne.
Il presidente vuole festeggiare questa riforma, da lui definita “epocale.”