Se sei colto da infarto, il pronto soccorso è attrezzato?

Parla il primario di cardiologia, dell'ospedale Umberto I di Enna, Lello Vasco

Le lunghe file al pronto soccorso ritardano i tempi di intervento urgenti. Il servizio di emergenza è un punto di riferimento anche per i pazienti che potrebbero rivolgersi alla guardia medica. 

È notizia di pochi giorni addietro la morte di un uomo di 42 anni ad Acireale, in attesa di essere visitato, perché accusava un malore. L’uomo si è rivolto alla struttura di Acireale, con i classici sintomi di dolori acuti al petto. Dopo tre ore, però, non è ancora stato visitato, quando cade stroncato da un infarto. Un incidente che non dovrebbe accadere. Di infarto si può non muore, se preso in tempo.

Il dottore Lello Vasco, direttore della Cardiologia con UTIC dell’ospedale Umberto I° di Enna commenta la tragedia e le sue cause. "Quando un paziente si presenta al pronto soccorso, accusando “dolore toracico” diventa essenziale poter escludere rapidamente di essere in presenza di un infarto del miocardio. Per questo presso il nostro ospedale è stata istituita l’Unità di Valutazione del dolore toracico. Si tratta di una struttura gestita direttamente dall’Unità operativa di Cardiologia, deputata proprio ad accogliere tutti quei soggetti con dolore toracico, anche atipico, di lieve intensità e di breve durata, nei quali un controllo specialistico può risultare essenziale per la diagnosi immediata di infarto miocardico. E' una struttura alternativa alle unità di terapia intensiva coronarica-continua Vasco- con costi di gran lunga inferiori, che consente di operare in tempi brevi la gestione diagnostica e terapeutica del dolore toracico.” In concreto le Unità di valutazione del dolore toracico sono aree di osservazione create all’interno di un ospedale, dotate di sistema di monitoraggio elettrocardiografico continuo e di quanto necessario per fronteggiare la eventualità di una rianimazione cardiopolmonare. Una garanzia per i pazienti a rischio infarto i quali vengono sottoposti a questo particolare tipo di osservazione in economia senza ricorrere alle costose e complesse attrezzature in dotazione alle unità Coronariche o Subintensive.

E così il cardiologo spiega in concreto “ Quando il paziente si presenta al nostro pronto soccorso, accusando un dolore toracico, viene subito inviato alla nostra osservazione, se si interviene in tempi stretti si è in condizione,seguendo un preciso protocollo, di prevedere la monitorizzazione del ritmo cardiaco e delle eventuali variazioni in senso ischemico dell’elettrocardiogramma : l’esecuzione di un ecocardiogramma, il rapido controllo degli enzimi miocardio specifici e la esecuzione se indicata di una prova da sforzo.” 

L’attuazione del protocollo consentirà, quindi, di confermare o di escludere di essere in presenza di un infarto acuto del miocardio. In questo modo si evitano ricoveri inappropriati ma soprattutto dimissioni inappropriate. 

Si tratta, dunque, di un lavoro a stretto contatto, un’èquipe di medici di due branche, che deve lavorare sempre in condivisione. 

“ Se verranno osservate le procedure previste in questi casi -conferma Vasco- se la consulenza cardiologia sarà rapidamente attivata, la probabilità che si verifichino tali episodi sarà quasi azzerata.”

 

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Tags: Lello Vasco rischio di infarto

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