La sua trasferta è passata inosservata, ma proprio inosservata, nel senso che nessuno ne ha parlato.
Forse perchè il maestro dell'arte orafa, Gianni Bulgari, è arrivato lo scorso mese, a ridosso delle ferie estive.
Accompagnato dal presidente dell'università Kore, Cataldo Salerno, dalla docente di archeologia, Flavia Zisa, e dal suo fidato fisioterapista ennese, Piero Tamburo, il proprietario della maison italiana famosa in tutto il mondo, ha voluto visitare il sito archeologico con oltre 2 mila e 500 anni di vita.
Ad accoglierlo il sindaco, Enzo Lacchiana, la sua Giunta, con il vice sindaco, Serena Schilirò.
Bulgari si è detto affascinato da un luogo ricco di storia e suggestione, apprezzando una location che può diventare il fiore all'occhiello non solo della Sicilia, ma del Paese intero.
Ecco dunque che la sua visita non è casuale.
Oltre a lavorare sull'eccellenza del made in Sicily, bisogna fare venire qui tutto il mondo per fare comprendere che nella nostra Isola si può e si deve investire.
Difatti il brand Italia, non può essere collegato solo alla moda, al cibo o al lifestyle, ma anche all'archeologia dei siti non minori, ma ancora poco noti al turismo internazionale.
E forse questa poca notorietà potrebbe essere la carta vincente per accogliere quanto di meglio offre il mercato internazionale per richiamare l'attenzione di investitori stranieri e accendere finalmente una nuova luce su Aidone.
Tanta la carne sul fuoco per Morgantina.
Una idea? Gli stilisti, ad esempio, nell'ideare le proprie collezioni, si ispirano al passato.
Perchè non pensare ad un progetto haute couture proprio per Morgantina?
Bulgari potrebbe essere il primo testimonial di una lunga serie