Crisi idrica. Anche la Cgil a fianco della protesta dei 5 comuni Ancipa dipendenti senz'acqua

“ La crisi idrica nell'ennese è un problema strutturale, frutto di anni di politiche inadeguate" dichiarano i sindacalisti della Cgil di Enna Antonio Malaguarnera e della Filctem Cgil Alfredo Schilirò

La Cgil ennese a fianco dei sindaci dei comuni di Troina, Nicosia, Cerami, Gagliano Castelferrato e Sperlinga che ieri hanno protestato presso la sede della protezione civile regionale. “ La crisi idrica nell'ennese è un problema strutturale, frutto di anni di politiche inadeguate – dichiarano i sindacalisti della Cgil di Enna Antonio Malaguarnera e della Filctem Cgil Alfredo Schilirò -. Non è possibile – aggiungono i– che i cittadini della nostra provincia continuano ad essere maltrattati e relegati ai margini del nostro Stato. Classificarla emergenza  è ridicolo: quello dell’acqua è un problema strutturale frutto delle inadeguatezze di politiche regionali che hanno guardato più alla governance che al benessere dei cittadini. Occorre una strategia complessiva, con interventi a partire dalle reti idriche ed energetiche. Per garantire un approvvigionamento sicuro di acqua potabile e non – sottolineano gli esponenti sindacali – servono azioni sinergiche che coinvolgano anche il mondo del lavoro, agricolo e industriale e interventi non più rinviabili sulle reti e sui sistemi energetici. Occorre puntare sulla filiera dell’acqua affinchè possa diventare una risorsa". Per i sindacalisti il problema riguarda l'intero sistema idrico siciliano. “ Abbiamo invasi con capacità ridotta. A questo di aggiunge la dismissione di sistemi di approvvigionamento idrico senza la previsione di sistemi alternativi e tecnologicamente avanzati, e l’inefficienza del riutilizzo delle acque reflue che ha determinato l’applicazione di sanzioni europee per la carente depurazione”. L’utilizzo razionale delle risorse idriche – sottolineano i rappresentanti di Cgil e Filctem – potrebbe fare crescere anche nel territorio ennese, dunque, per la complessità del sistema e il numero degli addetti, una delle industrie più grandi ed efficienti, in grado finalmente di utilizzare la mole ingente di investimenti previsti e ipotizzarne anche di ulteriori in altri campi delle energie rinnovabili. Sarebbe da irresponsabili non investire sul settore”. Per il sindacato valorizzare la filiera dell’acqua “a partire anche dal riuso delle acque reflue, significa anche rigenerare un sistema frammentato affinchè acqua e idroelettrico siano protagonisti nel territorio ennese e nella nostra regione”.

 

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