L’incontro tra il Commissario straordinario, dell’Ente, Salvatore Cacciamo, e l’assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede, ha avuto carattere interlocutorio.
Giovedì, negli uffici della rappresentante del governo Crocetta, si è parlato di tutto e di piu’.
Caccamo si mostra preoccupato per la sorte dei 67 lavoratori della Multiservizi che non godono dal primo gennaio neanche della cassa integrazione straordinaria.
“Abbiamo esaminato nel dettaglio la vicenda-dice il Commissario- per valutare diverse ipotesi di soluzione, al fine di trovare un progetto tampone per la drammatica situazione che si è venuta creare.”Il commissario straordinario, accompagnato dal deputato all’Ars, Luisa Lantieri, ha illustrato la vertenza, sottolineando il momento di crisi aziendale, causato dalla mancanza di commesse e di affidamento di servizi da parte dei soci pubblici alla Multiservizi, venutasi a trovare nella impossibilità di rendere operativo il suo piano di lavoro.
Dal primo gennaio i lavoratori sono stati collocati in ferie, per mancanza di attività. Nei loro confronti è stata avviata la procedura di mobilità.
Lanciare l’s.o.s. è il minimo, da parte di Caccamo. Il passaggio successivo, difatti, per le maestranze è quello del licenziamento.
Tra le varie ipotesi da approfondire, il Commissario ha sottoposto all’assessore Bonafede la redazione di un progetto ad hoc, finanziato dalla regione Sicilia, che veda la partecipazione dei lavoratori della Multiservizi, con l'applicazione di un contratto di solidarietà, in modo che i costi del personale siano a carico dell’INPS.
Se questa ipotesi sarà percorribile, i lavoratori potrebbero occuparsi della manutenzione ordinaria della rete viaria provinciale.
L’assessore non ha preso una posizione ufficiale, ma ha promesso al Commissario di riferire al presidente della Regione e all’assessore al Bilancio la delicata questione, proponendo, tra l'altro, l’attivazione di un tavolo istituzionale presso il ministero del Welfare a Roma, al fine di studiare altre ipotesi percorribili per consentire ai lavoratori di beneficiare di ulteriori misure di intervento economico, attraverso ammortizzatori sociali previsti e consentiti dalla legislazione nazionale.