Il consiglio provinciale riunitosi ieri in prosecuzione della seduta di mercoledì ha licenziato positivamente i punti riguardanti i debiti fuori bilancio, dopo un acceso dibattito in aula. Un solo debito non ha avuto i voti necessari per l’approvazione in quanto gli astenuti hanno superato i volti favorevoli.
Torna a riunirsi oggi pomeriggio il Consiglio provinciale in prosecuzione della seduta di ieri mercoledì 15 maggio dopo che sui debiti fuori bilancio, in merito ai quali è scaturito un acceso dibattito in aula, si è registrata , nella fase della votazione, la mancanza del numero legale.
Questa mattina nel salone del centro giovanile Don Orione di Palermo, nel corso di un incontro promosso dalle organizzazioni sindacali di categoria, CGIL, CISL e UIL, è arrivato a fine interventi cosi come aveva preannunciato il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha rassicurato sindacati e dipendenti.
Il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, ha chiesto stamani un incontro urgente con il Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta per le conseguenze drammatiche che la finanziaria regionale produce in termini di mantenimento dei servizi e sul mantenimento dei livelli occupazionali .
Convocato il Consiglio Provinciale in seduta ordinaria per il giorno 15 maggio 2013 (mercoledì) alle ore 16,00 nell’aula delle adunanze consiliari, sita nel Palazzo della Provincia di Enna, Piazza Garibaldicon il seguente ordine del giorno.
Convocato il Consiglio Provinciale in seduta ordinaria per il giorno 15 maggio 2013 (mercoledì) alle ore 16,00 nell’aula delle adunanze consiliari, sita nel Palazzo della Provincia di Enna, Piazza Garibaldicon il seguente ordine del giorno.
A seguito del confronto tra i nove segretari generali e i ragionieri generali delle Province siciliane, tenutosi martedì nella sede dell’Unione delle Province a Palermo, la Provincia di Enna ha siglato una nota inviata al Commissario dello Stato, al fine di richiedere un intervento straordinario sui drastici tagli che penalizzano gli Enti locali, non ancora soppressi, poiché continuano a svolgere le mansioni così come da statuto siciliano.