Davide Mingrino nell’introduzione scrive che con questa biografia del padre Armando ha voluto provare a cogliere quello che è emerso nella sua vita, per comporre il senso della totalità della sua persona.
Come con dei tasselli di un mosaico l’autore fa scoprire nei diversi paragrafi che compongono il libro la figura di Armando Mingrino ed il suo:”... “sogno”, mai sopito, di rendere un servizio di qualità all’uomo malato”. Tre parole rimangono come scolpite del noto chirurgo ennese: l'impegno, la passione e la generosità nel lavoro. Da queste Davide vuole partire rappresentandole con questo ricordo personale:”Quando iniziai a lavorare presso un Ente pubblico di Enna, nel salutare i nuovi colleghi un impiegato originario di Caltanissetta mi accolse dicendo davanti agli altri così: “…tuo papà ha salvato mio papà”. Il collega mi raccontò che suo padre in grave pericolo di vita fu portato con l’elicottero da Caltanissetta ad Enna perchè c’era il dott. Mingrino e che di quella giornata così tragica, ma dal bel esito, gli restò indelebile un’immagine: la corsa di mio papà, una volta arrivato in Ospedale, per raggiungere il suo. Inoltre, mi disse che gli restò impresso nella mente anche un piccolo particolare: che il dott. Mingrino era in pantaloncini, dato che sicuramente, com’ebbe a dirmi, essendo ferragosto non aveva perso tempo a mettersi pantaloni e camicia ed aveva lasciato tutto e tutti e così com’era aveva raggiunto l’Ospedale per salvare una vita. … “. Il libro inizia con una prefazione del compianto Angiolo Alerci che lo accolse in Ospedale quando ne era presidente. C’è il paragrafo sulla famiglia di origine scritto in collaborazione con lo zio Paolo, oggi novantaseienne avvocato presso il Foro di Torino e premiato dal Circolo della Stampa del capoluogo piemontese per avere dato lustro alla città. Quindi vengono affrontati il periodo scolastico e quello universitario; un paragrafo a parte è dedicato al matrimonio e alla famiglia. Sono anche tratteggiati dall’autore gli speciali momenti delle vacanze, iniziati e poi quasi sempre vissuti con alcuni amici del padre. In tre distinti paragrafi sono approfonditi il curriculum di lavoro, il periodo di lavoro in chirurgia generale e l’inizio della chirurgia toracica presso l’Ospedale di Enna. E’ dato spazio alla lettera, poi, che Armando Mingrino nel 30 giugno del 2012 consegnò ai suoi collaboratori, una sorta di "testamento professionale" nel quale anche riconobbe loro il merito di aver contribuito a realizzare quel “sogno”, mai sopito, di rendere un servizio di qualità all’uomo malato. Inoltre, è curata nel testo la dimensione culturale del suo impegno in particolare nella prevenzione dei tumori con la costituzione di un’associazione che si prefiggeva lo scopo di intervenire nella lotta contro i tumori il CALCIT (Comitato Autonomo per la Lotta Contro I Tumori). L’esperienza sindacale nell’ANAAO durante la sua carriera è descritta in maniera attiva sin dagli anni ‘70 quale iscritto, segretario provinciale e poi consigliere nazionale di questo sindacato. Trovano luogo, pure, nel testo il libro sulle opere e le virtù dell’illustre medico ennese Pietro Farinato, del quale ne fu autore insieme con il preside C. Bonarrigo ed un’inedita storia dell’Ospedale Umberto I di Enna. Con la sintesi degli svariati articoli pubblicati dal periodico ennese Dedalo nella rubrica “Ti racconto di Sanità”, è fatto conoscere, anche, l’impegno culturale esteso nel fare crescere la consapevolezza dell’impatto che i cambiamenti derivanti delle riforme sanitarie avevano sull’organizzazione dell’Ospedale e della Sanità Territoriale . Nel libro è anche descritto come fosse vissuto da lui l’ideale di vita cristiana coerente e soprattutto della santificazione del lavoro ordinario, proprio degli insegnamenti di San Josemaria Escrivà, con un paragrafo dedicato anche al particolare evento per l’inaugurazione della v0ia dedicata a questo Santo anche ad Enna. L’aula magna dell’Ospedale di Enna intitolata ad Armando Mingrino, l’11 febbraio 2016, giornata mondiale del malato ed a quasi un anno dalla morte, è presentata in tutti i particolari, dagli interventi dei colleghi, collaboratori e familiari durante la cerimonia dell’intitolazione all’impatto che l’evento ebbe nella stampa. Sono ricordati, pure, alcuni ricordi in diverse occasioni lungo questi dieci anni dalla sua scomparsa tra i quali anche una biografia di Armando Mingrino, presentata in occasione di un concorso letterario dedicato ai coniugi professori Vita e Scarlata, dove dovevano essere prodotti dei lavori su personaggi illustri ennesi. Il libro è arricchito da alcuni interventi, come testimonianze di colleghi, collaboratori e amici che hanno condiviso con il papà dell’autore vari aspetti del suo impegno professionale e sociale, quali quello di Totò Babera, medico e già segretario regionale dell’ANAAO, dello storico e saggista, Aldo Capucci, di Giuseppe Macaluso, che fu Aiuto dell’UOC Chirurgia Toracica dell’ospedale Umberto I° di Enna e di Enza Muscarella che fu infermiera dell’UOC Chirurgia Toracica.