A difesa della sanità siciliana. Domani sit-in della Cgil all'Umberto I ad Enna bassa

I presidi in tutte e nove le province siciliane

Con presidi nelle principali città della Sicilia domani sabato 16 marzo parte la campagna di mobilitazione di Cgil, Funzione pubblica e Spi regionali contro la sfascio della sanità pubblica e soprattutto per ricostruirla. Anche a Enna la Camera del Lavoro, insieme a Funzione Pubblica e Spi provinciali sostiene la campagna di mobilitazione, il presidio sarà all’Ospedale Umberto I. Si parte dai territori per arrivare poi ad una manifestazione regionale e nazionale in programma per aprile.“ La sanità in Sicilia e a Enna – dicono i segretari provinciali di Cgil, Funzione pubblica e Spi, rispettivamente Antonio Malaguarnera, Alfredo Schilirò e Roberto Di Vincenzo – oggi più che luogo dove si esercita il diritto alla salute è luogo di clientele e spartizione di poltrone. In un quadro generale di mancanza di investimenti- aggiungono- constatiamo sul piano sanitario una situazione stagnante e ritardi inammissibili. A farne le spese- sottolineano- sono le persone più povere e quelli più fragili come itanti anziani che non possono permettersi di rivolgersi alla sanità privata e sono spesso costretti a rinunciare alle cure. Per non parlare delle aree interne – rilevano- dove i problemi si amplificano”. Strutture pubbliche con deficit strutturali e organizzativi, che incentivano la “fuga” dei medici. E ancora, Pronto soccorso affollati, centri unici di prenotazione inesistenti e che costringono i pazienti a spostarsi fuori dai luoghi di residenza, carenza di pediatri e medici di base, liste di attesa interminabili: questo in sintesi i principali problemi, con un governo che scommette principalmente sulla sanità privata . “Questa situazione – sottolineano Malaguarnera, Schilirò e Di Vincenzo – si aggraverà ulteriormente con l’Autonomia differenziata, quando si determineranno, in Sicilia, 21 sistemi sanitari regolati dal libero mercato”. Cgil, Spi e Funzione pubblica chiedono “più finanziamenti per la sanità pubblica, più personale sanitario, maggiori investimenti nelle aree interne, più medicina territoriale, l’integrazione socio- sanitaria, più prevenzione e cure per le donne e gli anziani, il potenziamento della rete di emergenza, la riqualificazione e tutele per chi lavora nella sanità privata, l’abolizione del numero chiuso per l’accesso ai corsi di studio delle professioni sanitarie, il rilancio del consultori, investimenti per migliorare i servizi di assistenza sanitaria”. “Abbiamo già presentato al governo regionale una nostra articolata piattaforma ma non abbiamo ricevuto risposte concrete – affermano i Segretari Regionali del Sindacato Cgil Mannino, Agliozzo e Balistreri- è dunque tempo di mobilitazione per il rilancio di un sistema che interessa tutti, dai più piccoli ai più anziani a tutto il personale sanitario”.  

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