Enna, Bagheria, Termini Imerese, Corleone e Caltanissetta si preparano al secondo weekend delle Vie dei Tesori

Alla scoperta di ville nobiliari, torri gotiche, conventi cappuccini e riserve naturali

Ci si prepara ad un secondo weekend straordinario in cui ciascuna delle dieci città coinvolte nel festival Le Vie dei Tesori – Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Alcamo, Bagheria, Termini Imerese, Corleone, Caltanissetta, Enna e Messina – scende in campo con percorsi inediti, luoghi che aprono per la prima volta, passeggiate d’autore ed esperienze imperdibili. Sabato e domenica (23 e 24 settembre) nel Palermitano, si visitano la “villa dei mostri” a Bagheria, il Grand Hotel delle Terme e le terme romane a Termini Imerese; l’ex Ospedale dei Bianchi di Corleone; a Enna si va per torri e antiche neviere, a Caltanissetta si sale per l’ultima volta sul campanile della Cattedrale e apre la Torre del Magistrato gotica catalana. Ma sono soltanto alcune suggestioni di un programma fittissimo organizzato dalle Vie dei Tesori con il supporto di Unicredit come main sponsor, con la collaborazione di Poste Italiane e di tutte le amministrazioni sul territorio. Diversi monumenti fanno parte del percorso di Italia Romanica avviato dalle Vie dei Tesori, con la Fondazione Isola del Romanico della Sardegna e la Fondazione Lemine di Bergamo. I coupon sono validi per le città che fanno parte della stessa provincia (quindi Bagheria, Termini e Corleone si possono visitare con un unico coupon). Bus Autoservice questa domenica per Enna e Corleone: andata e ritorno in giornata per visitare le città senza stress. Info, luoghi, esperienze, passeggiate, e acquisto coupon sul sito www.leviedeitesori.com


Enna 

Enna si va per torri, conventi e antiche neviere. Con i suoi 1400 visitatori dello scorso weekend, eccola pronta al secondo con il suo programma che porta alla ribalta pieghe importanti legate al lavoro delle Confraternite (quella delle Anime Sante espone le bellissime “mazze d’argento” barocche) e al culto della Settimana Santa, raccontato nel museo immersivo. Il viaggio parte dal Castello di Lombardia (il luogo finora più visitato) che fa parte del circuito Italia Romanica (con la torre di Federico di 27 metri, avvolta da leggende esoteriche, e si è incerti se attribuirla a Federico II di Svevia o a Federico d’Aragona). Entrando in città, una puntata all’Archivio Storico comunale dove vi mostreranno documenti inediti sui carusi nelle solfare e sulle leggi razziali degli anni Trenta. Le chiese sono tante, dal convento abbandonato e alla chiesa di San Benedetto dove si salirà per la prima volta sulla torre campanaria. Poi la chiesa e il convento di Montesalvo, ancora abitato dai frati francescani, che conserva in una piccola cappella con i colatoi, l’unica mummia di Enna (sino ad oggi conosciuta); l’antico pozzo misterioso della chiesa di Santa Maria la Nuova, e il giardino segreto all’italiana, custodito dalla Soprintendenza. A Palazzo Militello vi ritroverete immersi in un trionfo liberty firmato Gregorietti. Si visita per la prima volta la Torre di guardia di Santa Maria del Popolo, dove è esposta la “campana del demone” che, racconta la leggenda, scacciava tempeste e spiriti maligni. Tra le esperienze da non perdere questo weekend: visitare le grotte più antiche della città, la casa natale dello scrittore Nino Savarese; salire sulla torre campanaria del SS. Crocifisso a Pergusa o andare alla ricerca dell’antica neviera nei pressi. E per chi cerca un’esperienza serale, ecco sabato le percussioni ancestrali di Davide Campisi nel chiostro dell’ex convento dei Cappuccini; oppure domenica il jazz al tramonto a Villa Zagaria (dove si visitano le collezioni olivicole e si assaggia l’olio sul pane prodotto da grani locali, magari in abbinamento inedito con le bollicine). Domenica partirà da Palermo il bus Autoservice per visitare Enna in giornatawww.leviedeitesori.com


 

BAGHERIA

La settecentesca Villa Palagonia, la “villa dei mostri” è stata il luogo più visitato in assoluto nel primo weekend del festival, con i visitatori in fila sin dalle prime ore del mattino per scoprire le sculture volute dall’eccentrico don Francesco Ferdinando Gravina e Alliata, e accedere nel famoso salone dove le statue a metà altezza invitano all’ingresso.  Ma è tutto il programma di Bagheria (visitata già da oltre 1600 persone) ad essere molto articolato: chi ama le esperienze naturalistiche non può perdere l’Arco azzurro, e neanche le escursioni in barca a vela nel golfo di santa Flavia, le immersioni con la guida di un sub esperto, o la novità Trek&Snork ovvero si camminerà tra agrumi e  ulivi per poi raggiungere il punto dell’immersione. Ma la vera novità sarà domenica: bussola in mano e zaino in spalla, si raggiungerà la vetta di Monte Catalfano, imparando a leggere una mappa topografica aiutandosi con il GPS. Tra i luoghi, da questo weekend torna Castello San Marco, una ibrida ed eccentrica dimora estiva dei principi di Mirto e dei conti di San Marco, a metà tra castello fortificato e residenza di campagna. Poi Palazzo Butera, gestito dal Comune, sogno pazzo (un finto castelletto di tufo di ispirazione medievale) di un nobile affranto e deluso; la dimora storica settecentesca Cirrincione-Mineo dove tre stanze – il salone delle feste, la sala da pranzo e la camera da letto padronale - sembrano uscite dal Gattopardo, e dove è allestita la collettiva “Gli artisti del 25 giugno”. A Villa Cattolica espone la pittrice bagherese Caterina Guttuso, mentre l’artista artigiana Pina Castronovo, sta portando avanti un lavoro su legno che si ispira ai semi delle carte da gioco.  Apre il giardino settecentesco di Villa San Cataldo, si scoprono il piccolo e delizioso Museo del Giocattolo e il Museo dell’Acciuga ad Aspra, dove la borgata viene raccontata da un gruppo di donne come museo en plein air.  Da non perdere la bottega dell’ultimo pittore di “masciddara” Michele Ducato, l’Oasi Bluwunderkammer sorprendente tra cappelle votive, altari ai viaggiatori illustri, memorabilia; e infine la bottaia storica della Duca di Salaparuta, a Casteldacciawww.leviedeitesori.com

 

TERMINI IMERESE

Si superano i mille visitatori nel primo weekend del festival a Termini Imerese, punteggiata dagli Urban sketchers che dipingono monumenti e bellezze, modello viaggiatori settecenteschi. Sabato e domenica ci si potrà intrufolare nei depositi del museo civico dove sono conservati reperti archeologici e uno degli unici quattro esemplari impagliati di lupo siciliano. O all’ottocentesca Biblioteca Liciniana dove emerge dai 102 mila volumi e manoscritti, il titolo di Civitas Splendidissima, concesso alla città da re Ferdinando nel 1496. Ma non perdete la vista sul chiostro e sull’anfiteatro romano (il terzo per grandezza in Sicilia).  Apre la chiesa cinquecentesca degli “Scappuccini” o di San Girolamo che è un vero museo d’arte della comunità cappuccina: macchine lignee seicentesche e settecentesche, un ciborio in legno, reliquiari, paliotti, tele e sculture. Nella sacrestia un raro “forno mistico”, particolare costruzione posta dietro l’altare maggiore, che accoglieva religiosi dediti alla contemplazione. L’anno scorso furono i protagonisti, quest’anno contano già molte visite: le terme romane citate da Diodoro Siculo, amate da tutti gli invasori, dai romani ai normanni, e l’ottocentesco Grand Hotel delle Terme utilizzato come quartier generale della Targa Florio.  Ci sono poi le chiese, ognuna con i suoi tesori - gli affreschi di Santa Caterina d’Alessandria, il crocifisso miracoloso di Maria SS. Annunziata; le due chiese sovrapposte di Sant’Orsolaoltre alla Cammara Picta nel palazzo del Comune.  La passeggiata prevista domenica conduce alla scoperta della Termini romana e sarà anche possibile scoprire la città dal mare. Tanti gli spettacoli: sabato a Villa Palmeri ecco LUX, spettacolo di danza e giocoleria,  con gli artisti illuminati solo dalla luce dei loro attrezzi a LED; e domenica, Il Museo dell’Altrove, passeggiata crepuscolare nell’ arte. Sempre domenica, al museo civico, Dialoghi – Universo femminile in scena, serie di monologhi e dialoghi interpretati da attrici sulle musiche degli anni ’60. www.leviedeitesori.com

 

CORLEONE

Corleone ha debuttato nelle Vie dei Tesori con una presenza massiccia di visitatori che hanno visitato in Chiesa Madre la grande mostra  Di seta e di legno. Tessuti e simulacri delle chiese di Corleone nella Chiesa Madre e nel Tesoro di San Martino. Ma che hanno anche scoperto il borgo che ha aperto alcuni dei suoi luoghi più belli e nascosti. A partire dall’ex Ospedale dei Bianchicostruito a metà ‘500 grazie ai fondi privati dei nobili del paese, che si riunirono nella Compagnia dei Bianchi dello Spirito Santo, una delle confraternite più antiche di Corleone. È in condizioni precarie, affascinante fantasma in cui par di sentire il dolore dei malati nel corso dei secoli. Poi la Chiesa del Carmine, tutta bianca e oro: e si avrà subito una vertigine visiva appena si entra nell’adiacente oratorio di Maria SS. del Carmelo dalla volta dipinta con colori accesi. Poi si passa alla trecentesca chiesa di Sant’Agostino, con il vicino oratorio interamente affrescato, la chiesa di Santa Rosalia, con il campanile con la tipica grata a “petto d’oca” e una volta a botte interamente decorata a motivi floreali; e la cinquecentesca chiesa e l’oratorio dei Domenicani  con la cripta sotterranea. Raggiungere la cascata delle Due Rocche sarà un’immersione in un freschissimo Eden naturale, ma sarà ancora più bello osservarlo dall’alto del Monastero del Santissimo Salvatore, dove sarà anche possibile (con un’esperienza a parte) salire fin sulla cupola.  Un’esperienza del tutto diversa la offre il CIDMA, Centro internazionale di documentazione sulla mafia e sul movimento antimafia, che conserva i documenti del Maxiprocesso. Tra le esperienze, sabato anche un’approfondita tasting & cooking class guidata all’azienda Vescera dove spiegheranno la nuova produzione di pasta bio.  Domenica partirà da Palermo il bus Autoservice per visitare Corleone in giornatawww.leviedeitesori.com

 

 

CALTANISSETTA e SAN CATALDO

 Si potrà salire eccezionalmente (e per l’ultimo fine settimana) su uno dei due campanili della Cattedrale, voluta dai Moncada e affrescata dal Borremans; e sarà anche l’ultima occasione per entrare a Villa Mazzone, trasformata a metà ‘800 in hotel per i ricchi signori dello zolfo. Tra le residenze, non si deve perdere Palazzo Barile edificato tra il XVIII e il XIX secolo sull’antica casa comunale, detta Casa del Magistrato, di cui resta la Torre, unica superstite delle quattro torrette originali in stile gotico-catalano. I visitatori (il primo weekend sono stati 1350, tantissimi in coda per entrare a Villa Testasecca) scenderanno anche nella cripta settecentesca di San Domenico che un tempo ospitava il mausoleo dei potenti signori di Caltanissetta. Il quartiere arabo Angeli è straordinario e il festival promette di entrarvi con delicatezza: si visiterà (dopo qualche anno) il cimitero monumentale scavato nella roccia, la chiesetta di Santa Maria Maddalena con il suo curioso portale neogotico E la chiesa di Santa Maria degli Angeli con l’ex convento dei Frati Minori Osservanti, restaurati di recente: nel cortile si scopre una delle due ghigliottine ottocentesche rimaste nell’Isola (l’altra è a Trapani), recuperata dai Lions. Bellissimo esempio del periodo normanno, consacrata nel 1100, poi regia cappella di Casa Sveva, la chiesa entra anche nel nuovo percorso nazionale Italia Romanica. Nella vicina San Cataldo  aprono due chiese sontuose: San Francesco d’Assisi (dei Cappuccini) con un altare maggiore che è  un vero gioiello in legno con colonnine e capitelli minuziosamente rifiniti; e la chiesa del Patriarca san Giuseppe, dove operò la Confraternita di San Giuseppe, patrono della buona morte: i confratelli si occupavano di seppellire i defunti “miserabili”. La bella e ricca cappella absidale serba un segreto noto a pochi: dietro l’altare, ben nascosta, c’è una porticina che conduce al cosiddetto Coro d’Inverno, uno spazio utilizzato dai canonici per la Liturgia delle Ore o Ufficio Divino. Tra le esperienze, ultima possibilità per partecipare al workshop di tessitura allo Spazio Pitta; ma sabato alle 9 si parte alla scoperta della solfara Trabonella; e domenica trekking al misterioso e tenebroso Lago Sfondato che già nel nome è affascinante, ed era il cuore della riserva di caccia dei Moncada, un ecosistema bellissimo ma fragile, che va tutelato, e che ha all’interno un bene confiscato alla mafia. www.leviedeitesori.com

 

 


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