Mai più chiusi. La protesta dei ristoratori fa fronte unico con tutte le categorie colpite dal lockdown

Unanime la protesta di tutti gli operatori delle categorie più penalizzate dalle chiusure

Il loro non è più un grido d'allarme ma, oramai, di disperazione, di sconforto, di sfiducia e di rabbia. Sono tra quelli che hanno pagato più di altri il prezzo della emergenza sanitaria, che da oltre un anno sta mettendo a serio rischio la tenuta sociale del nostro Paese. Sono arrivati ad un punto di non ritorno, molti rischiano di non riaprire sommersi dai debiti. I ristori si sono rivelati insufficienti l'unica via per la salvezza è riaprire subito per riprendere a lavorare, nel rispetto delle norme. E così che per farsi sentire hanno apparecchiato i loro tavoli in piazza Prefettura e hanno inscenato questa mattina la loro protesta. C'erano tutti i ristoratori ennesi insieme, alle partite iva, ai proprietari di palestre, di cinema, agli operatori dello spettacolo, delle lavanderie, ai rappresentanti della ricettività alberghiera ed extra alberghiera, delle agenzie di viaggio, le guide turistiche gli operatori dello spettacolo, dei teatri, dei cinema, degli eventi e dell'indotto. Per tutti unanime è la richiesta avanzata ai Governi, Nazionale e Regionale, della immediata riapertura delle attività commerciali, di eliminare il coprifuoco e di aiuti concreti e congrui alle imprese. " Non siamo noi gli untori- hanno detto con rabbia i ristoratori- il nostro sacrificio, e quello delle nostre famiglie non è servito a fermare l'epidemia. Abbiamo rispettato le regole che ci sono state imposte ma questo non è bastato. E' un sacrificio che non possiamo più consentire. Stanno ipotecando il futuro dei nostri figli e questo non lo consentiremo". Tutte le categorie chiedono regole nuove per ripartire e nuovi accordi per affrontare i prossimi difficili anni. Non sono più accettabili ritardi e incertezze che stanno danneggiando la vita anche delle famiglie di questi lavoratori. Intere categorie di lavoratori in ginocchio ai quali i Governi dovranno dare delle risposte concrete. La crisi economica travolge con un effetto domino tutti e porta con sè una serie di conseguenze che occorre arginare ed evitare.   

La loro piattaforma rivendicativa, portata a conoscenza delle Istituzioni locali, si sostanzia in alcuni punti che i ristoratori, insieme agli altri, chiedono, in linea con le richieste di altri gruppi di protesta italiani. Mai più chiusure. No al coprifuoco. Apertura, a pranzo e a cena, sia dentro che fuori i locali. L’eliminazione del distanziamento di 2 metri. Tavoli anche per i frequentatori abituali, non più solo congiunti. I voucher emergenziali. L’esonero della richiesta del Dur. Blocco degli sfratti. Blocco immediato del distacco delle utenze sostegno alle imprese. Azzeramento delle tasse comunali relative alle imprese danneggiate dal Covid. Politiche di rilancio delle città.

 

 

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Categorie: I Comuni, EnnaNumero di visite: 2271

Tags: prefettura di Enna mai piu chiusi

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