"Si può fare". Parola di Carmelo Nigrelli

Un libro denso e fascinoso in cui l'autore invita a contaminarsi di cambiamento

Parigi, 18 marzo 1871. Spari e rumori sordi di vetri infranti. I comunardi distruggono gli orologi. Infrangono, simbolicamente, il tempo regolato. Il rimando alla Comune di Parigi sintetizza il senso del libro “Si può fare” di Fausto Carmelo Nigrelli (pagg. 177, ed. ilmiolibro.it, euro 11.50). L’autore che è professore ordinario di Tecnica e Pianificazione urbanistica dell’Università di Catania, è stato sindaco di Piazza Armerina dal 2008 al 2013. L’esperienza amministrativa di Nigrelli è la dorsale portante del libro. Il governo di una piccola città come metafora della Sicilia. È il diario della resistenza al cambiamento dei piccoli nodi dell’armatura insediativa per dirla con Fernard Braudel. Non è l’abusata messa all’indice della macchina burocratica siciliana. Un errore grossière da lettura non attenta, svagata, preconcetta. Il fuoco prospettico del libro è il concetto di comunità. “La forma più dannosa di resistenza al cambiamento è quella espressa quotidianamente dalla società. Si tratta di coloro che gli antichi greci avrebbero chiamato idiotès, persone chiuse in se stesse, incapaci di offrire alcunché agli altri…”. Così si legge tra le pagine del libro. Una lacerazione sociale che, paradossalmente, alberga nella stessa denominazione della cittadina siciliana che nel 1862 ha dovuto aggiungere alla primigenia denominazione Piazza un’aggettivazione che ha costituito, nei fatti, una lacerazione identitaria. Piazza Armerina, ammonisce l’autore del libro ha smarrito il senso etimologico di comunità: communitas che era cum-munus. Il munus che rimanda a un dovere, un debito, un dono da dare. Gli appartenenti ad una comunità sono uniti da un vincolo. E' questo piccolo paesino assume sempre più la connotazione di: “Un refuso storico, una terra saltata dalla modernità”, come si legge nell’introduzione di Nigrelli. Degna di nota la cifra stilistica scelta dall’autore che, in barba ad ogni suggerimento, avvertimento, suggerimento editoriale, intreccia un racconto mieloso, sentimentale, intimo, indugia in rimandi caramellosi personali, ringraziamenti tartufati alle persone care. Una gestualità letteraria d’antan che ogni lettore professionale si affretta a segnalare come inappropriata, inadeguata. Nigrelli, come i comunardi parigini, infrange simbolicamente le regole untuose di certa editoria ineffabile e autoreferenziale. Il libro è dunque un omaggio alla sua comunità sentimentale.



Print
Commenti

Categorie: Costume e SocietàNumero di visite: 3386

Tags: Carmelo Nigrelli

Theme picker


Ultime notizie

Seguici su YouTube

Seguici su Facebook

«aprile 2024»
lunmarmergiovensabdom
25262728293031
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
293012345

Archivio