Carducci? Lo rileggerei, ma anche Pascoli e D’Annunzio”.
Roberto Deidier, uno di massimi poeti italiani, a pochi mesi dalla pubblicazione del suo ultimo libro “Solstizio”, edito Mondadori, che riscuote un grande successo in libreria,accenna al mondo dei classici quasi sempre imposti a scuola, ma poi riscoperti nell’età più matura.
Deidier, insegna letteratura comparata all’ Università Kore di Enna, romano di nascita ama la Sicilia, fino a decidersi di trasferirsi a Palermo.
Dedica una parte della sua produzione letteraria a questa Isola e alla sua capitale,verso cui nutre un vero amore, forse perché Palermo è così bella che non deve sforzarsi di esserlo.
“In questa terra non mi sento straniero -spiega- anzi colgo sempre tante opportunità per ampliare i miei orizzonti.”
Come diceva Kafka, ricorda Deidier, per fare poesia devi avere vissuto un grande amore o subito un grande dolore.
“Io ho vissuto entrambi questi stadi d’animo.”
Ed anche se la poesia non ha mercato, confinata in una branca della letteratura di èlite, se si ama, si ama sul serio.
Deidier trasferisce quest’idea ai suoi studenti “ Se non ci riesco- dice- ho fallito nella mia missione”.
La sua sobrietà, la sua pacatezza si coglie nei suoi lavori.
Tra le righe delle strofe si scorge il particolare che sul, momento, fa sparire il resto, lasciando solo la bellezza talvolta docile, talvolta dura, penetrare nell’animo.
Le sue poesie sono piccole opere d’arti, attraversate da un sottile velo di malinconia.
Se si dovesse descrivere lo stile di Deidier si potrebbe paragonare ad un dipinto dai colori dell’arcobaleno che ognuno di noi, nella vita, anche solo una volta, ha saputo, come per magia, assaporare.
Deidier è il poeta dei sentimenti, dei luoghi, della vita stessa.
E non lo si immagina se non come quello che è, un poeta.
Riservato e sornione, attento e sensibile, scrive e percepisce il mondo attraverso la sensibilità e l’amore, portando il lettore direttamente dentro le parole di ogni pagina per mostrargli come, anche solo per un momento, si possa sognare e non divagare.
"Solstizio" è un nuovo stadio della sua arte che lascia spazio al suo mondo e diviene poco alla volta anche il mondo di chi sa riconoscersi e intimamente amare.