Annata olivicola scarsa in quantità ma non in qualità

L'olivicoltura in Sicilia al primo posto in Italia e nell'Unione europea per il numero dei marchi Dop e Igp

La produzione di olive in Sicilia, secondo le ultime stime, segna una riduzione causata dall'andamento climatico sfavorevole, per il persistente vento di scirocco, nel periodo della allegagione dei fiori. Il calo di produzione che si aggira intorno al 30 per cento è più sensibile negli uliveti che non usufruiscono della irrigazione, in prevalenza ricadenti nelle aree interne della Sicilia. Agli effetti dei cambiamenti climatici si aggiungere quest'anno anche l'aumento dei costi di produzione, legati all'impennata dei costi dell'energia che stanno travolgendo non solo i produttori ma l'intera filiera olivicola. A subirne le conseguenze anche i consumatori che dovranno loro malgrado acquistare l'olio ad un prezzo superiore rispetto alle annate precedenti. Ma se da un lato si registra un calo della quantità del prodotto, in termini qualitativi gli oli extravergini di oliva siciliani confermano una ottima qualità che conferisce al prodotto oltre al valore nutritivo quello nutraceutico salutistico. Fattori questi importanti per una sana alimentazione e per aumentare le difese immunitarie nei confronti dell'insorgenza di malattie. Il comparto olivicolo Siciliano oltre a produrre economia e ad assicurare occupazione svolge una importante funzione ambientale e paesaggista e sociale. Le piante di ulivo contribuiscono, inoltre, a ridurre l'inquinamento e a mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici, oltre che a produrre un alimento di altissimo valore salutistico. L'olivicoltura in Sicilia grazie al ricco patrimonio varietale si colloca al primo posto in Italia e nell'Unione Europea per il numero dei marchi dop e Igp, che testimoniano l'elevata biodiversità varietale e la qualità del prodotto legata al territorio. In termini produttivi a livello nazionale è al terzo posto dopo la Puglia e la Calabria. Negli ultimi anni un maggiore impegno da parte della ricerca, dei produttori, dei frantoiani e la crescita dell'educazione alimentare da parte dei consumatori, sono stati fondamentali per il processo di qualificazione degli oli siciliani. Per un futuro sostenibile di questo importante comparto produttivo, che negli ultimi anni ha perduto la sovranità alimentare, consumiamo più di quello che produciamo, è auspicabile una maggiore attenzione da parte delle istituzioni nazionali e comunitarie per definire un piano per la ripresa economica e la crescita del comparto olivicolo, sempre più penalizzato dall'aumento dei costi di produzione e dalle avversità atmosferiche. In questa direzione si muove il Libero Consorzio Comunale di Enna che attraverso il laboratorio del campo di germoplasma dell'ulivo di Zagaria ha sviluppato importanti iniziative, con il mondo della ricerca, l'ESA, il mondo accademico, le associazioni, che puntano alla qualificazione del prodotto, ad introdurre tecniche innovative per il mantenimento sostenibile degli uliveti in modo da ridurre i costi e favorire la riduzione dell'anidride carbonica. La qualificazione e la valorizzazione degli oli passa anche attraverso il concorso Morgantinon, ideato dall'Esa con la collaborazione del Libero Consorzio, che premia il lavoro sempre più attento in chiave di sostenibilità delle aziende siciliane che vedono nella qualità del prodotto un motivo di orgoglio ma anche di crescita. Il futuro del comparto è legato anche alla sensibilità e alla consapevolezza dei consumatori. Consumare prodotti locali e territoriali aiuterà le aziende agricole, favorirà la tutela ambientale e la salute.

Print
Commenti

Categorie: La ProvinciaNumero di visite: 665

Tags: campo di Zagaria comparto olivicolo

Theme picker


Ultime notizie

«aprile 2024»
lunmarmergiovensabdom
25262728293031
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
293012345

Archivio

Seguici su YouTube

Seguici su Facebook