Emergenza incendi. L'Ordine degli Agronomi vicino alle aziende agricole e alla popolazione

Occorre disincentivare l'abbandono delle terre. Sono gli agricoltori i veri custodi dei territori

La devastazione causata dagli incendi, molti purtroppo per mano dolosa, che sta mettendo in ginocchio l'economia di interi territori impone una seria riflessione sul ruolo e sull'importanza che riveste la prevenzione e il controllo del territorio. Prevenzione che chiama in causa non solo le Istituzioni, ciascuno con le rispettive competenze, ma anche i singoli cittadini ai quali si chiede, così come disciplinato nelle diverse ordinanze emanate in questi ultimi giorni, di mettere in pratica le buone pratiche agronomiche per difendere il proprio e l'altrui territorio e porre un argine alla diffusione degli incendi.  In merito a questa particolare situazione emergenziale il Consiglio dell’Ordine degli Agronomi ha espresso vicinanza alla popolazione ennese duramente provata. “Siamo vicini ai colleghi, agli agricoltori e a tutti coloro che vivono quest’emergenza- ha dichiarato il neo presidente Gaetano Savoca- il nostro impegno sarà massimo affinchè queste situazioni non si verifichino più. Oltre ai piani antincendio, è necessaria una corretta pianificazione territoriale delle aree boscate a macchia mediterranea e dei pascoli naturali prevedendo anche e soprattutto le giuste opere antincendio, essenziali nella prevenzione e fondamentali durante l’intervento di spegnimento. Quello su cui dobbiamo batterci è non solo di incentivare il presidio del territorio ma anche e soprattutto disincentivare l’abbandono delle terre. Sono gli imprenditori agricoli i custodi del territorio e occorre fare in modo che possano svolgere serenamente le attività rurali e zootecniche, compreso il pascolamento all’interno dei boschi, incentivati dalle politiche agricole e ambientali e dagli Enti Pubblici ai diversi livelli. Sono interventi che si possono fare con razionalità e sapere scientifico. Per questo motivo, mettiamo a disposizione le nostre competenze e la puntuale conoscenza del territorio per prevenire questi disastri”. Il neo presidente conclude con una riflessione “ Dobbiamo lavorare di più e meglio sulla prevenzione e non sulle azioni in emergenza che lascia strascichi per decenni".

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