Ars.Si ricomincia

Sit in dei lavoratori delle ex Province.Ma ad Enna è disastro

Dopo la pausa estiva, i 90 deputati dell’Assemblea regionale siciliana tornano a riunirsi questo pomeriggio a palazzo dei Normanni.

In concomitanza della riapertura prevista per le ore 15- l’ultima seduta risale al 29 luglio scorso- le sigle sindacali regionali indicono un sit in proprio davanti la sede dell’Ars.

In verità questo pomeriggio, a meno che il dibattito non si protragga e la seduta venga rinviata, si dovrebbe approvare l’assestamento di bilancio che prevede uno stanziamento di pochi milioni di euro per le ex Province.

Da qui si dipana l’incognita della partecipazione dei dipendenti, ormai sull’orlo dello scoramento che non guardano di buon occhio alla manifestazione di oggi.

Troppi sit in, troppi cortei, da tre anni a questa parte, ma nessun risultato.

La Regione siciliana  non sa dove reperire i fondi necessari, circa 180 milioni di euro, ed il Governo centrale non lancia l’ancora della salvezza per gli enti intermedi, ancora oggi commissariati.

Si aspetta la data, già slittata una volta, di indizione delle elezioni del Libero Consorzio.

L’assessore alle Autonomie locali avrà il compito di stabilire un’altra domenica utile al voto, a meno che, anche questa volta, il parlamento siciliano non presenti un emendamento per procrastinare il termine.

Intanto ad Enna i precari, da due mesi sospesi dal lavoro, continuano la protesta sul tetto dell’immobile dell’ex Provincia a fianco dei dipendenti di ruolo.Oggi, però, l’emendamento destinato agli stanziamenti, fino al prossimo mese di dicembre,  per i contrattisti, pari a circa 480 mila euro  già votato, è in dirittura d’arrivo.

A questo punto i dipendenti a tempo determinato ritornano, massimo tra una settimana al loro posto di lavoro, mentre i dipendenti  a tempo indeterminato non hanno alcuna certezza sulla loro sorte.

Difatti i vertici dell’Ente hanno già incontrato i sindacati per avviare le procedure di esubero funzionale ed economico e dichiarare il dissesto della ex Provincia.

Una procedura,questa, dettata dalla prassi amministrativa con  oltre l’80 % dei lavoratori che si vedrebbero esodati dal lavoro e la quasi certezza che dopo due anni di mobilità, non avrebbero più il posto pubblico. 

La riforma della pubblica amministrazione, ovvero la legge che porta il nome della ministra Madia, accorcia di due anni i tempi della mobilità(rimanere a casa, senza lavoro con lo stipendio pari all’ 80%),a fronte dei 4 anni  previsti prima dell’entrata in  vigore della nuova normativa.

Insomma un grande subbuglio che ancora non ha avuto una presa di consapevolezza nel territorio.

Gli ennesi tutti, compreso la classe politica, eccetto qualche eccezione, non vuole comprendere che se crolla la ex Provincia crolla tutto il sistema. Scuole senza acqua, luce, gas e manutenzione; strade provinciali chiuse per mancanza di fondi e disabili a casa poiché non è più assicurato il trasporto presso le strutture scolastiche.

A questo punto, a fianco dei sindacati, si schiera il coordinamento dei dipendenti, con il suo portavoce Giuseppe Vitale, il quale sgrana il rosario delle iniziative delle ultime settimane

 “Abbiamo inviato una lettera a tutte le istituzioni, con il presidente della Repubblica in testa. Inoltre organizzeremo iniziative di sensibilizzazione mirate al coinvolgimento degli utenti che non potranno beneficiare dei servizi erogati da questa ex Provincia, sin da domani.” 

Proprio domani, difatti, si prevede l’apertura dell’80 % degli istituti superiori di cui la Provincia si fa carico economicamente. 

L’unica modalità per fare sentire forte e chiara la protesta è unirsi, esorta Vitale, utenti, dipendenti, alunni e presidi e sindaci e marciare verso Palermo. 

Da lì dobbiamo partire per una lotta che potrebbe addirittura sfociare a Roma. Il Governo Renzi, difatti, non sembra intenzionato a venire incontro economicamente alle ex Province, anzi, è determinato a continuare a prelevare forzosamente  ancora oltre 10 milioni di euro per il prossimo 2017. Tale somma manderà  in rovina proprio la ex Provincia.

A questo punto occorre un intervento mirato per ogni singola Provincia.

E l’Ars? La domanda appare scontata. Ma risposte, ad oggi, non ce ne sono.  

 

 

Print
Commenti

Categorie: La Provincia, PoliticaNumero di visite: 3311

Tags: Province

Theme picker


Ultime notizie

«maggio 2024»
lunmarmergiovensabdom
293012345
6789101112
13141516171819
20212223242526
272829303112
3456789

Archivio

Seguici su YouTube

Seguici su Facebook