Il museo Alessi di Enna è ufficialmente un “Luogo del cuore”. La designazione è frutto di una campagna di sensibilizzazione condotta del FAI (Fondazione nazionale per la tutela e la valorizzazione dell'arte, della natura e del paesaggio italiani) di Enna.
L’iniziativa pubblica invita i cittadini a segnalare luoghi italiani di prestigio da valorizzare. L'obiettivo è quello di sensibilizzare e focalizzare l’attenzione sul patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Si tratta di un censimento biennale nel corso del quale chiunque può votare i luoghi che ama, dai monumenti storici ai borghi antichi, dalle aree naturali ai siti archeologici. I luoghi che ricevono più voti hanno la possibilità di ottenere finanziamenti e supporto per progetti di recupero e restauro.
La campagna "I Luoghi del Cuore" è un modo per coinvolgere attivamente i cittadini nella protezione e valorizzazione del patrimonio italiano. Al termine della campagna di sensibilizzazione il museo “Alessi” di Enna, con 9.114 voti si è attestato al 45emo posto dei “Luoghi del cuore” del Fai. Un risultato di grande prestigio foriero di un rinnovato interesse riservato a uno dei musei siciliani più ricchi e singolari.
La notizia è stata ufficializzata nel corso della conferenza stampa che è stata convocata questo pomeriggio nella sala dell’Urban Center di Enna. La notizia è stata annunciata dal capo della delegazione del Fai di Enna Antonio Aveni e da Nietta Bruno, già capo delegazione del Fai.
Il museo “Alessi” è un autentico scrigno di raccolte, oggettistica antica e libri di grande rilievo artistico. Dedicato alla memoria del Canonico Giuseppe Alessi, nato a Enna nel 1774, brillante studente e, successivamente, docente di Diritto canonico all’Università di Catania. Direttore dell’Accademia Gioenia di Catania, fu un esperto archeologo e Rettore del Real collegio delle Arti. Una figura eccentrica e singolare che sembra scivolata dalle pagine di un romanzo dello scrittore Vincenzo Consolo.
Le sale del museo accolgono una ricchissima collezione di oreficeria siciliana che va dal XIII secolo all’Ottocento: collane, pendenti, bracciali, gioielli. Tra le rarità un ostensorio traforato come una cattedrale gotica e alcuni manufatti tempestati di diamanti, rubini, zaffiri, granati. L’oggetto custodito più prezioso è la corona di Maria SS della Visitazione, patrona della città di Enna. Uno dei gioielli siciliani di maggior pregio, presenta intarsi in oro bianco, tempestato di gemme e pietre preziose.
Il museo si articola in quattro sezioni espositive. Il piano interrato accoglie una splendida collezione di arredi e paramenti sacri. Al piano terreno è ospitata una pinacoteca con dipinti che vanno dal Medioevo all’Ottocento. Le argenterie e le oreficerie sono custodite nelle teche del primo piano. La collezione archeologica chiude il percorso museale al secondo piano dell’edifico. Il museo accoglie anche una ricchissima sezione numismatica con un monetario di oltre 4000 monete greche, romane e sicule.
Il museo è chiuso al pubblico da decenni. Un affronto all’indirizzo dell’esplicito dettato del Canonico Alessi, in un suo scritto raccomandava per gli oggetti della sua raccolta di: «Riporli in un luogo pubblico ed alla pubblica Istruzione». Lo stesso intento manifestato dal grande archeologo Paolo Orsi che nel 1930 ammoniva: «Tale opera di riordinamento dovrà affidarsi alla Soprintendenza, che non mancherà di farvi concorrere lo Stato, ed anche il Comune, animato dalle migliori disposizioni».
L’augurio è quello che il prestigioso riconoscimento del Fai riesca a riportare ai fasti di un tempo uno dei musei più prestigiosi della Sicilia.