Manovra finanziaria. Una scure si abbatte ancora sulle già tormentate Province

Critica mossa al Governo dal Presidente dell'Upi, Michele de Pascale “Tagli pesantissimi, pretendiamo rispetto per i territori”

Sulla manovra finanziaria divenuta terreno di scontro con i sindacati, in modo particolare con CGIL e UIl che domani hanno indetto lo sciopero generale per dire no ai tagli ai servizi essenziali, primi tra tutti la sanità, la scuola e le pensioni si associa la critica mossa dall'Upi per i tagli lineari inferti alla Province, in barba di quel progetto di rilancio sbandierato dall'attuale Governo. L'Unione delle Province esprime un giudizio negativo sulla manovra economica e chiede al Parlamento di intervenire con modifiche urgenti. Occorre l'azzerare l’aumento del concorso finanziario delle Province alla finanza pubblica, il cosiddetto prelievo forzoso e sostenere il percorso di revisione ordinamentale di questi enti oltre che agevolarli nella realizzazione concreta degli interventi relativi al PNRR.“I pesanti tagli ai bilanci delle Province andranno a colpire direttamente i servizi ai cittadini, dal riscaldamento delle scuole alla manutenzione delle strade al presidio dei territori. Chiediamo al Governo e al Parlamento di cambiare rotta: pretendiamo rispetto e attenzione per tutti i territori italiani”. Lo ha detto il Presidente di UPI Michele de Pascale intervenendo in Senato in audizione sulla Legge di bilancio 2024".  “La manovra approvata dal Governo – ha detto de Pascale - peggiora pesantemente la condizione già critica dei bilanci delle Province e porta a 100 milioni i tagli complessivi a carico di questo comparto: per questo il nostro giudizio non può che essere negativo. Chiediamo al Parlamento di intervenire la rotta con modifiche urgenti e di azzerare l’aumento del concorso finanziario delle Province alla finanza pubblica, anche per non pregiudicare l’impegno di questi enti nell’attuazione del PNRR”. De Pascale ha poi presentato le richieste prioritarie delle Province, a partire dall’eliminazione delle due spending review da 50 milioni ciascuna - previste per questo comparto dalle passate manovre e da questa legge di bilancio - per un taglio totale di 100 milioni e dalla costituzione di un fondo di 35 milioni di euro per le Province in dissesto e in riequilibrio finanziario. A queste si aggiungono le richieste di misure tese a consentire il rafforzamento degli enti, dalla neutralizzazione degli oneri per i rinnovi contrattuali alla possibilità per le 59 Province non ricomprese nel “Decreto Sud”, che ha previsto 135 assunzioni per le 27 Province delle regioni interessate, di assumere personale a tempo determinato non dirigenziale altamente specializzato per rafforzare le strutture tecniche finalizzate agli investimenti. “Il Governo e la maggioranza in Parlamento in questi mesi hanno sempre sostenuto di volere restituire alle Province risorse, personale e funzioni: la legge di bilancio è assolutamente incoerente con questo indirizzo politico e mortifica enti locali e territori. Per questo pretendiamo attenzione – ha concluso de Pascale – e chiediamo al Parlamento di recepire, sostenere e approvare le nostre proposte di modifica a favore delle comunità e dei territori, per contribuire alla promozione di uno sviluppo economico strutturato, duraturo e omogeneo in tutto il Paese”.

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Categorie: La Provincia, PoliticaNumero di visite: 701

Tags: Upi Michele de Pascale

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