Sana alimentazione. Cosa vuol dire?

La parola all'esperta che raccomanda di diffidare dalle soluzioni fai da te

Con l’arrivo della bella stagione vien da sé pensare che sia il momento di rimettersi in forma, per prepararsi adeguatamente alla stagione estiva. Ecco quindi che tra una corsa in palestra e promesse di cambiamento, si tocca pure l’alimentazione, che dopo i “disordini” delle feste, deve tornare ad essere sana ed equilibrata. Attenzione però all’interpretazione che si fa del termine, che può travisare il messaggio racchiuso all’interno dello stesso, inducendo a credere che “sana alimentazione” sia solamente sinonimo di restrizioni e sacrifici. Cercando nella rete cosa si intende per sana alimentazione si evidenziano molteplici risultati, portanti tante informazioni, talvolta discordanti da loro, si faccia quindi un po’ di chiarezza.

Quando si usa questa terminologia si fa riferimento ad uno stile alimentare corretto per una determinata persona, e cioè in grado di fornire tutte le energie e i nutrienti di cui un dato individuo ha necessità, per sesso, età e altezza e fabbisogni. Per cui possiamo definire questa espressione come una generalizzazione del mangiare in maniera corretta. Detto questo, è doveroso rispondere al dubbio successivo: come si può capire se la propria alimentazione va bene.

Cosa aiuta a capire se la propria alimentazione si può dire sana ed equilibrata:

- I nutrienti, quali e quanti

- l’acqua come fonte di vita

- attività fisica, è necessaria?

La composizione è il primo step che va analizzato. Affinché uno stile alimentare possa dirsi completo, è buona norma che preveda quotidianamente una buona presenza di macro e micro nutrienti. Del primo gruppo citato, sono i carboidrati a farla da padrone. Questi rappresentano la principale fonte energetica impiegata dall’uomo, e in particolare da muscoli e cervello, il quale utilizza giornalmente circa il 60% del glucosio assunto tramite l’alimentazione. Sebbene spesso demonizzati, i carboidrati quindi sono la prima classe di alimenti che non deve mancare, soprattutto ai pasti principali (colazione, pranzo e cena) fornendo il principale apporto energetico della giornata. Sempre meglio prediligere i così detti carboidrati complessi, oltre ad avere un maggior potere energetico, hanno una curva di assorbimento più lenta, aiutando a moderare il picco glicemico e favorendo un maggiore e duraturo senso di sazietà.

A seguire, le proteine. Anche queste hanno un ruolo essenziale, ed è importante la loro presenza in maniera variegata. Nell’ambito della sana alimentazione, è buona norma che queste siano presenti soprattutto a pranzo e cena, e che varino da quelle di origine animale, come carne, pesce, uova e latticini, a quelle di origine vegetale, di cui leguminose e derivati, che oltre ad essere ricche in fibre e vitamine, hanno un grande potere saziante, e un ridotto impatto infiammatorio.

Dulcis in fundo i grassi, come olio, avocado, burro e frutta a guscio. Questi alimenti sono spesso etichettati negativamente, perché l’associazione che ancora oggi si fa è che il grasso faccia male. Questo macro nutriente è fondamentale nella propria alimentazione, fonte energetica, aiuta nella digestione e nell’assorbimento delle principali vitamine, per cui è bene che sia presente e ben dosato!

Ma la domanda principale è: quale la giusta dose? Dare una risposta corretta per tutti è complicato, proprio perché ognuno ha un fabbisogno unico e personale, per cui è giusto parlare con un professionista del settore per capire quale sia la dose giusta per noi.

Nell’attesa di ciò, un piccolo trucco: costruire il piatto visivamente. Partendo da un piatto piano, dividerlo in quattro parti uguali; uno spicchio copre l’apporto di carboidrati, un secondo spicchio quello delle proteine, i due spicchi mancanti devono essere rappresentati dalle verdure. Per i grassi si usi come unità di misura il cucchiaino, circa 2-3 unità per pasto basteranno per iniziare.

Altro alimento fondamentale per la vita è l’acqua.

Troppo spesso dimenticata, questa è una vera e propria forza della natura che aiuta nel corretto funzionamento del corpo sotto diversi punti di vista. Oltre a mantenere una corretta idratazione dei nostri tessuti, facilita il processo di demolizione del cibo, ammorbidendolo e idratandolo, favorendo anche l’assorbimento di alcuni nutrienti. Aiuta nel raggiungere la sensazione di sazietà, diventando così un’alleata nel processo di fame e sazietà. In aggiunta, l’acqua contribuisce al regolare transito intestinale, aiutando a prevenire fenomeni di stitichezza o altre forme di difficoltà nell’evacuazione.

In conclusione, la domanda più attesa: è veramente necessario svolgere dell’attività fisica?

La risposta è affermativa, sebbene possa non piacere a molti. Quando si parla di sana alimentazione, non si parla semplicemente di cibi, ma in maniera più ampia di uno stile di vita atto a mantenere forte e in salute la nostra persona. Lo svolgimento di un’attività motoria concorre a pieno a questo intento, coordinandosi magistralmente con le accortezze in fatto di nutrizione: migliora la capacità di utilizzo e digestione dei nutrienti e anche questa aiuta nella regolazione del sistema di fame e sazietà. In aggiunta migliora la qualità del sonno, e favorisce uno sviluppo o un mantenimento armonioso del corpo, supportando i più piccoli nella crescita e i più grandi a rimanere giovani!

Come si evince da queste parole, la “sana alimentazione” non è fatta di restrizioni, digiuni e sacrifici, ma è da intendere come un meccanismo pieno di ingranaggi che se ben coordinati tra loro, possono diventare un sano automatismo, in grado di garantire benessere senza compromessi. Certo è che questo sistema è unico e personale per ogni individuo, per cui fare molta attenzione, diffidare dalle soluzioni “fai da te”, ma se necessario affidarsi agli specialisti del settore.

 

 

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