La storia si ripete.
Nel 1941 i fratelli Grillo e Virlinzi iniziarono le pratiche per la costruzione di un cinema su di un vasto terreno, in pieno centro storico,
Negli anni '90 il cinema chiude per una crisi del settore.
Riapre nel febbraio del 2008, dopo avere cambiato look e trasformatosi in una multisala.
Oggi le voci di una sua imminente chiusura si fanno sempre più insistenti. Si parla addirittura di una data. Il prossimo maggio.
E così il capoluogo, per il quale si sono battuti numerosi intellettuali, si sono accesi i riflettori della stampa nazionale, proprio a causa del suo epilogo dal sapore definitivo, ritorna alla ribalta della cronaca.
Il motivo è lo stesso di prima, nessuno va al cinema. Le spese sono insostenibili ed il gestore, Cettina Emmi non può che gettare la spugna.
Per il momento non smentisce, nè conferma, ma fa intendere che la volontà di abbassare la saracinesca dell'unico multisala ad Enna è più che mai fondata.
La verità è da cercare nei meandri dell'immaginario collettivo. Quando sul Grivi le luci si sono spente, proteste cittadine, dibattiti, servizi televisivi hanno infiammato la cronaca nazionale. Successivamente la rentrèe del cinema nel panorama culturale cittadino, riscattando l'immagine di Enna, ha visto protagonista il Grivi di tante affollate stagioni, con il sostegno di questa realtà, ma fino ad un certo punto.
A poco a poco, come una candela che va pian piano consumandosi, nonostante una programmazione di tutto rispetto, il cinema viene snobbato dagli ennesi. Esiste un recondito pensiero, così se lo spiegano in tanti, secondo il quale è tipico del dna degli ennesi volersi sentire artefici nel poter scegliere, fino poi a farsi contagiare dal virus della indifferenza nei confronti di tanti progetti accolti, in prima istanza, con tanto entusiasmo, ma poi lasciati cadere nell'oblio.
E così, per la seconda volta, potrebbe accadere questo al Grivi, ma, ci si augura che resista ad oltranza e si riprenda la sua folta fetta di spettatori.