martedì 28 agosto 2007

Statizzazione licei linguistici provinciali: Salerno si oppone, garantendo la professionalità del personale e la tradizione didattica consolidata.

Non saranno statizzati i due licei linguistici provinciali di Enna e di Agira, almeno non per l'anno scolastico 2007/08. Il presidente della Provincia,Cataldo Salerno, non ha infatti ritenuto accettabili i criteri proposti dal ministero della Pubblica Istruzione, ritenendoli penalizzanti per tutto il personale e potenzialmente anche per gli alunni.
La Provincia aveva richiesto la statizzazione dei due licei parecchi anni fa sulla base di una legge regionale che consentiva apposite convenzioni con lo Stato. Dopo che per molto tempo non è accaduto sostanzialmente nulla, Provincia e Regione si sono mosse congiuntamente e con una precisa proposta di statizzazione che teneva conto delle peculiarità dell'autonomia siciliana. Le trattative con Roma sono riprese dopo la nomina del ministro Fioroni e sono state condotte con grande impegno dal presidente della Provincia. Il ministero, tuttavia, si è impuntato su un modello di statizzazione che Salerno ha giudicato inadeguato, sia per i contenuti che per i tempi, e soprattutto per l'impianto organizzativo e didattico dei due licei e per le negative ricadute sui livelli occupazionali.
"Faremo i necessari sacrifici finanziari per continuare a sostenere i costi rilevanti dei due licei - commenta Cataldo Salerno - ma non potevamo svendere un patrimonio culturale e professionale, quale ormai è quello dei licei linguistici provinciali, che è ormai parte della nostra storia e del nostro territorio. Se avessimo preso in considerazione soltanto le convenienze economiche immediate, avremmo potuto chiudere la questione in poche ore, ma avremmo esposto i licei ad un livellamento qualitativo al ribasso".
Salerno puntualizza che ha inteso, con questo rifiuto, rispettare l'impegno assunto a suo tempo con il personale di garantire comunque i livelli giuridici ed economici e l'offerta formativa. "Sappiamo - conclude Salerno - che occorrerà stringere la cinghia e ridurre il più possibile i costi di gestione, che oggettivamente sono insopportabili per la nostra provincia, in attesa di pervenire ad una nuova ipotesi di accordo con il ministro".
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