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Su villa cattolica si sono sprecati fiumi di inchiostro, ma il fascino della dimora storica cattura anche i profani dell'arte. Su Villa cattolica si sono impiegati fiumi di inchiostro, ma il fascino della dimora storica del '700 cattura anche i più profani dell’arte.
Qui il “padrone di casa” aleggia in ogni angolo. E non si può fare a meno di ripercorrere,attraverso le testimonianze all’interno della dimora, la storia del pittore bagherese, Renato Guttuso.
Se si vuole sfogliare la storia più recente del luogo, si deve andare indietro fino al 1973, anno in cui si registra la prima donazione di 100 o opere del pittore. A quel tempo l’Amministrazione comunale prende in affitto una parte del piano nobile della villa che trasforma in museo. Dopo undici anni, siamo nell’ 84, l’immobile viene acquistato dal Comune e si mettono insieme le donazioni delle opere volute dallo stesso Guttuso. Una vasta gamma di pezzi da collezione, con tele di grande valore artistico, tra cui spicca il suo ultimo lavoro incompiuto, a causa della sua morte. si tratta di una tela di grandi dimensioni,chiamata “Nella stanza le donne vanno e vengono” che si rifa ad un lavoro di Tomas Eliot, in cui sono raffigurate 8 donne vestire con abiti chic e con tacchi alti, nelle loro attività quotidiane. Tra le figure viene individuata anche la musa ispiratrice di Guttuso, Marta Marzotto,che ha segnato la vita professionale, ma anche sentimentale dell’artista. Villa Cattolica si presenta ai suoi visitatori con un nuovo pavimento esterno, oltre che un impianto di illuminazione più moderno ed un ascensore. Non mancano postazioni hi-tec per illustrare la collezione permanente del pittore e tante opere dei suoi amici più cari. Una sezione a parte ospita i posters del cinema,dal 1928 al 1983, frutto della donazione dei fratelli Lo Medico,gestori di numerose sale cinematografiche bagheresi. Un’altra ala è dedicata ai maestri siciliani della fotografia, tra i quali Ferdinando Scianna ed il premio oscar Giuseppe Tornatore. Tanta ricchezza di beni per il restyling della casa nobiliare che sarà annoverate tra le tappe obbligate del turismo culturale isolano,grazie anche all'amore di Guttuso per questo luogo che destina, nel suo testamento,a museo dedicato alla sua città natale.Sono oltre mille e 500 le opere d’arte ospitate in questa dimora dove si trova anche la tomba di Guttuso che no n è il classico sepolcro, ma una istallazione di colore azzurro, a cura dello scultore Giacomo Manzù, realizzata in marmo proveniente dal Paranà. Così ha voluto Guttuso: essere seppellito proprio a fianco di Villa cattolica. Il suo ultimo desiderio,però, non è stato ancora esaudito.Quel muro davanti la sua tomba resta lì, ad "ostruire" la sua vista L’artista ,difatti, lascia scritto di avere la visuale libera, per potere guardare il mare dell’Aspra, il luogo per eccellenza della sua anima.