Province. Andamento molto lento

Solo nove gli articoli licenziati oggi dall'Aula che poi si arrende per la mancanza del numero legale

L'Ars, dopo l'approvazione nella scorsa seduta dei primi tre articoli del disegno di legge sui liberi consorzi, ha approvato altri nove articoli, arrivando quindi fino al numero 12.
Tuttavia, la seduta è stata rinviata a domani alle 16 dopo che su un emendamento della maggioranza all'art. 13 che stabilisce che il sindaco del comune capoluogo diventa il sindaco del libero consorzio è stato chiesto il voto segreto e l'Aula non aveva il numero legale per approvarlo.
La richiesta di voto segreto, presentata dal M5S, è stata confermata anche dopo una sospensione di un'ora senza che si raggiungesse il numero legale, motivo per cui, dopo la proposta del Presidente della I Commissione Cracolici e di Di Mauro di rinviare i lavori, Ardizzone ha inutilmente fatto pressing sui deputati Cinque Stelle per poi concludere con il rinvio.
Va detto che la mancanza dei numeri è stata determinata, oltre che dall'assenza dei deputati di Forza Italia e Cantiere Popolare che già la scorsa seduta avevano abbandonato l'Aula per protesta, dall'assenza dei due gruppi di maggioranza di Sicilia Democratica e PDR che non hanno gradito di essere stati esclusi dal vertice di stamattina fra il Presidente della Regione ed i leader del PD ed UDC Raciti e D'Alia.
I Cinque Stelle hanno quindi avuto buon gioco nel dimostrare l'incapacità della maggioranza di portare avanti le riforme necessarie in questo momento per salvaguardare i lavoratori ed i servizi ai cittadini.

Su questo nuovo stop dell'Aula a poca distanza dalla scadenza del 31 luglio, è intervenuto Michele Palazzotto, Segretario Generale Fp Cgil Sicilia che in un comunicato diramato agli organi di stampa non usa giri di parole per tacciare l'atteggiamento dell'Aula.

“Un atteggiamento grave, inconciliabile con le attese dei lavoratori”. Da quel testo dipende il futuro di 6000 lavoratori. Non si può decidere di uscire dall’Aula per beghe interne alla maggioranza. Abbiamo chiesto all’Ars un’assunzione di responsabilità sui Liberi consorzi per chiudere tutto entro il 31 luglio. Fin dall’inizio, invece, abbiamo assistito a scaramucce per rimettere in discussione alcuni punti della legge. E oggi, quest’altro strappo per la mancata convocazione di alcune sigle al vertice di maggioranza. E’ davvero troppo. Siamo pronti a tornare in piazza”.
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Categorie: La Provincia, PoliticaNumero di visite: 4014

Tags: ARS Liberi consorzi Michele Palazzotto

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