La battaglia è per l'intero territorio, che va difeso con forza perchè a rischio è l'identità di intere comunità e i servizi essenziali ai cittadini.
E' in sintesi quanto sostenuto ed emerso nel corso dell'assemblea promossa dai sindacati alla quale sono stati invitati, oltre alla dirigenza, i sindaci del territorio.
L'occasione è stata lo sciopero regionale delle Province, indetto per martedì 23 giugno a Palermo, per manifestare contro i tagli del governo che stanno mettendo a serio rischio i posti di lavoro e sopratutto i servizi ai cittadini.
I dirigenti hanno riferito ai sindaci presenti in sala con dati alla mano la grave situazione economica dell'Ente, che pur non avendo debiti sarà costretto a dichiarare il default, come del resto le altre ex provincie siciliane. Una situazione paradossale provocata dall'assenza in Sicilia della legge di riordino e per il prelievo forzoso voluto dal governo Renzi con la legge di Stabilità.
La crisi della Provincia avrà un effetto domino devastante su tutto il territorio ne sono convinti i sindaci che scenderanno a fianco dei lavoratori. Per il neo sindaco del capoluogo, Maurizio Dipietro, che ha assicurato partirà con gli scioperanti in pulman da Enna, "la situazione non è certo facile e che comunque la legge così com'è non risolve il problema. Occorre che la Regione destini risorse per consentire agli enti di esercitare le funzioni, indispensabili per il territorio".
Anche i sindaci di Calascibetta, Regalbuto, Centuripe, Leonforte, Piazza Armerina, Aidone, Nissoria e Valguarnera, nei loro interventi hanno posto l'attenzione sulla necessità di salvaguardare l'identità del territorio che scivolerebbe in una crisi senza precedenti.