lunedì 19 dicembre 2005

Enna guida la classifica delle province siciliane nella graduatoria nazionale della vivibilità

Questa volta la cenerentola d’Italia si sveste della maglia nera e conquista il primato in Sicilia in fatto di vivibilità. L’indagine, pubblicata, oggi sul "Sole 24 Ore", stilata dall’autorevole Istituto Tagliarne, si basa su sei indicatori che riguardano il tenore di vita, gli affari e lavoro, i servizi ed ambiente, criminalità, popolazione e tempo libero. Enna e il suo hinterland, dunque in piena ascesa, riscattando così l’immagine di un luogo da cui fino a poco tempo fa si doveva solo emigrare. Il presidente della Provincia, Cataldo Salerno, a questo proposito del risultato soddisfacente conquistato da tutto il territorio fa presente: “Raccogliamo i frutti del lungo e complesso lavoro di rinascita di questa provincia che la classe politica ennese porta avanti da tanti e tanti anni. Saranno avviati in queste settimane molti cantieri sparsi in quasi tutti i Comuni, con un Capoluogo di nuovo in attività come non si vedeva più da troppo tempo per affermarsi come città dei servizi, con la Villa Romana di Piazza Armerina circondata da archeologi, restauratori, artigiani di tutti i rami impegnati per farla risplendere, con il Lago Pozzillo di Regalbuto nel pieno fervore dell’inizio della costruzione del Parco tematico, con un’economia decisamente proiettata verso trend positivi”. Essere cittadini ennesi, per Salerno è motivo d’orgoglio “Il territorio in passato troppo anonimo adesso appare sotto una nuova veste e la conferma è l’attendibilità delle indagini che finalmente riconoscono Enna una delle province dove si può vivere mettendo al bando le paure e le ansie legate da un sempre più crescente e preoccupante fenomeno della criminalità. Un altro dato significativo e anche per certi aspetti curioso è quello che riconosce al territorio il primato per l’indissolubilità dei matrimoni. “Non siamo più gli ultimi – sostiene il Presidente - grazie al “Modello Enna” esempio di determinazione, di affidabilità, di progettualità e di unità. Penso che possiamo guardare al futuro con profonda fiducia, con gli occhi e con il sorriso dei ragazzi della nostra Università. Perché molto del rispetto e dell’ammirazione che meritiamo si deve proprio alla nascita del IV Polo”.

L’Ufficio Stampa
Rossella Inveninato
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