venerdì 22 ottobre 2004

Incidente al tribunale. Parla il comandante della Polizia provinciale, Nicola Alleruzzo

La vicenda che ieri (giovedì) ha visto coinvolto il vice comandante di Polizia provinciale, Alessandro D’Alessandro, ha destato interesse e solidarietà da parte della Giunta provinciale, con il presidente Salerno in testa. I fatti, secondo una ricostruzione del comandante di Polizia provinciale, Nicola Alleruzzo, hanno visto, suo malgrado, protagonista proprio D’Alessandro che si è prodigato per primo, dopo che Antonio De Francisci, fabbro originario di Valguarnera, aveva aggredito l’avvocato Gabriele Cantaro. Il poliziotto provinciale, che transitava casualmente dal corridoio dove si trovano gli uffici dell’ordine degli avvocati, è stato richiamato dalle urla di un gruppo di persone che chiedevano aiuto. Avvicinatosi ha visto De Francisi a terra e pensando che fosse stato colpito da malore si è avvicinato per soccorrerlo. E invece l’uomo era in preda ad una crisi di nervi. D’Alessandro, cercando di allontanarlo dalla mischia, tentava di riportarlo alla ragione. Invece improvvisamente De Francisci con una mossa a sorpresa ha colpito il poliziotto allo sterno, strappandogli con violenza la pistola di ordinanza dalla fondina. L’aggressore si accorgeva che l’arma era scarica e con la sicura innestata, a quel punto con dimestichezza toglieva la sicura, caricando la pistola. D’Alessandro facendo da scudo con il proprio corpo, rischiando la vita, gli ha intimato di consegnare l’arma. Con freddezza il poliziotto per svariati minuti ha cercato di convincere l’uomo in preda ad un vero e proprio raptus, nonostante avesse un dolore lancinante alle costole, refertato, successivamente, dai medici del pronto soccorso che hanno riscontrato una contusione all’emi torace destro e alla gamba destra. A dare man forte a D’Alessandro, un maresciallo dei Carabinieri e alcuni agenti di Polizia che hanno costretto De Francisci a indietreggiare, fino a raggiungere una stanza dello stesso corridoio. Intervenuti, poi, Carabinieri e gli uomini della Mobile, con i giubbotti antiproiettili, hanno disarmato l’uomo. “Mi sento di affermare che il vice comandante - fa presente Alleruzzo - si sia comportato degnamente, mostrando notevole coraggio e prontezza nel sapere affrontare e gestire una situazione che poteva avere risvolti drammatici. Proporrò al presidente Salerno di conferire a D’Alessandro un meritato encomio. Il nostro lavoro è particolarmente delicato e rischioso. Richiede una grande prontezza di riflessi e Alessandro D’Alessandro lo ha dimostrato in questa circostanza che ha avuto, fortunatamente, un lieto fine.”

IL CAPO UFFICIO STAMPA
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