giovedì 21 ottobre 2004

La Provincia partecipa a Slow Food. Enna scelta dagli esperti con il paniere più ricco di prodotti

La Provincia vuole lanciare ufficialmente il “made in Enna” in occasione della 5^ edizione di Slow food. La vetrina mondiale del gusto vede Enna in prima linea con il paniere di prodotti più numerosi rispetto alle altre province siciliane. Sono stati gli esperti degustatori di Slow Food a decidere quali le “chicche” del palato da esporre nella prestigiosa manifestazione a carattere mondiale.
Con l’olio extra vergine che allunga la vita, la pesca protetta nel sacchetto di pergamena, le cassatela alla farina di ceci e cioccolato, le fave coltivate nel pieno rispetto del biologico, la pasta trafilata al bronzo, per citarne alcuni, il capoluogo più alto d’Italia vuole scalare la vetta della gastronomia internazionale.
L’agricoltura ennese sta conquistando una centralità decisiva nell’opinione pubblica perché all’idea della coltura si lega la qualità alimentare e la sicurezza.
E’ questa la multifunzionalità su cui si gioca la partita dell’economia agricola che vede in primo piano l’ente Provincia, insieme con le organizzazioni di categoria, impegnata a promuovere i prodotti di nicchia. Garantire il “made in Enna” a tavola significa offrire una vasta gamma di alimenti assolutamente biologici, grazie alla sicurezza ambientale. Nel capoluogo e nei 20 comuni dell’hinterland, difatti, non si registrano tassi di inquinamento atmosferico, poiché non sono presenti industrie e aree tecnologiche. Da un recente studio socio economico del territorio emerge che il comparto agricolo produce un quarto della ricchezza e garantisce occupazione ad un terzo della popolazione attiva. Le risorse del territorio ennese sono legate ai luoghi incontaminati che mettono al bando agenti chimici, assicurando una qualità ottimale per il “mangiar sano.” In sintonia con la politica del presidente Salerno si trova l’assessore provinciale all’agricoltura, Cinzia Dell’Aera “La nostra strategia punta ai prodotti di qualità con un forte legame territoriale. Il vero obiettivo – aggiunge - è quello di difendere l’agricoltura sana dalla omologazione dei prodotti e dagli organismi geneticamente modificati. Il percorso intrapreso è alternativo alla globalizzazione degli alimenti.”
Cereali, legumi, ortaggi, frutta, e, dulcis in fundo, l’olio extra vergine di oliva, sono il fiore all’occhiello della esposizione in cui non mancano alimenti preparati secondo antiche tradizioni culinarie, come le cassatelle di Agira, la “guastedda col sambuco”, i cudduri di Natale di Troina. “Slow food - conclude l’assessore - è la vetrina del gusto e dunque rappresenta una adeguata occasione per mostrare gli alimenti ennesi, privilegiando la qualità a fronte di una logica spietata dettata dal mercato globale che mette al bando i preziosi prodotti di nicchia.”

L’UFFICIO STAMPA
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