Secondo alcune fonti ufficiali circa 160 mila ettari di uliveti in Puglia sono compromessi, con danni economici ed ambientali di notevole entità.
Tra le tante soluzioni messe in campo dai ricercatori, è quella di individuare essenze arboree resistenti al batterio.
Già nel Salento è stato avviato un progetto-studio per sperimentare in campo il comportamento di un elevatissimo numero di varietà di essenze, al fine di testare piante resistenti per combattere il germe- killer.
Tutto questo è stato possibile grazie alla disponibilità dei campi di collezione sparsi in tutto il Paese.
La collezione di Zagaria, di proprietà dell’Ente, è stata quella che ha contribuito maggiormente, in termini di varietà fornite,per la realizzazione del progetto, promosso, tra gli altri, dal CNR e dall'università di Bari.
L’epidemia dell’Xylella conferma, quindi, la grande importanza pratica dei campi di collezione di germoplasma, non solo per la custodia di un patrimonio ambientale collettivo, ma soprattutto per l’evoluzione ed il progresso di una olivicoltura sostenibile che necessita di un miglioramento genetico e valorizzi le varietà degli ulivi stessi. L’emergenza Xylella fa scaturire la necessità di attivare una rete scientifica nazionale ed internazionale tra i campi-collezione per fronteggiare anche e soprattutto i danni fito-sanitari di diversa entità.
In questa direzione si andrebbe a potenziare una collaborazione scientifica e diretta tra le varie realtà, al fine di redigere progetti, approntare ricerche e studi a carattere generale.
Tutto questo servirebbe per garantire non solo la conservazione dei campi, ma, ,attraverso sostegni economici ad hoc, a potenziare l’attività di ricerca del germoplasma olivicolo, utile all’economia ed alla salvaguardia ambientale.