Le linee strategiche dello schema del piano urbanistico regionale sono state illustrate nel corso di una riunione operativa tenutasi stamani nella sala consiliare della Provincia Regionale. Al tavolo tecnico, convocato dal dipartimento urbanistica dell’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, hanno preso parte i responsabili degli uffici della pianificazione di tutte e nove le province siciliane. Per l’ente erano presenti l’assessore al Territorio, Salvatore Termine, il dirigente del VIII settore, Giuseppe Colaianni e l’urbanista, Giuseppe Vitale. Ad aprire i lavori è stato l’assessore all’Ambiente, Salvatore Termine. Per l’esponente della Giunta Galvagno il punto di arrivo di questo nuovo percorso intrapreso dalla Regione Siciliana dovrà concludersi con la realizzazione di un nuovo e diverso sistema della pianificazione territoriale, come per altro è già avvenuto nelle regioni italiane più evolute. Lo spirito del piano - ha detto l’assessore – è quello di decentrare le funzioni in materia urbanistica alle Province. In questo contesto siamo consapevoli che la Provincia regionale giocherà un ruolo fondamentale di raccordo e di snodo tra le autonomie locali e la Regione”.
La bozza del piano, redatta per la prima volta dalla Regione Siciliana, è stata dettagliatamente presentata agli addetti ai lavori dal responsabile regionale del dipartimento urbanistica, Fabrizio Cimino. ”Si tratta di uno strumento strategico del governo del territorio - ha detto il relatore - che orienterà le scelte di pianificazione territoriale delle province siciliane e di gestione urbanistica dei comuni. L’obiettivo è quello di definire principi e metodologie di governo delle trasformazioni territoriali che siano capaci di prevedere e guidare realmente i processi anziché inseguirli in stato di perenne emergenza.” Il piano dovrà diventare per gli enti locali un preciso riferimento per la redazione dei Piani regolatori così anche per le amministrazioni provinciali per la stesura dei Piani territoriali. “In questo ambito - ha chiarito Fabrizio Cimino - lo schema del piano non sarà certamente un vincolo territoriale ma una guida per definire di concerto scelte di sviluppo in chiave sostenibile ed ecologica. Si è voluto evitare di costruire un quadro definito di scelte che la Regione impone alle autonomie locali. I tentativi in tal senso sono falliti in passato e hanno generato solo sfiducia.” Riconosciuto il nuovo ruolo che dovrà svolgere la Regione Siciliana si dovranno spostare alcune funzioni alle Province. “ Funzioni e non poteri - ha chiarito Cimino - perché altrimenti il risultato sarebbe quello di frammentare il potere centrale unico in nove centralismi ancora più inefficienti e non riconosciuti dai Comuni”. Una novità dello schema è quella di superare i limiti amministrativi della province per meglio governare le trasformazioni del territorio.

L’Ufficio Stampa
Rossella Inveninato