Le mission dell’assessore regionale alle Autonomie locali, Luisa Lantieri, sono fallite. Il suo collega Baccei fa i conti che non tornano e forse è meglio che stia una bel po' a Roma , anzicchè a Palermo per chiarire la situazione economica.
Il Governo centrale continua a mettere paletti su paletti. Chiede l’approvazione della legge Delrio, su cui, pare converga la maggioranza dell'Ars, ma adesso l'esecutivo nazionale usa un altro ricatto. Subito l’istituzione dell’osservatorio regionale per l’occupazione.
Che vuol dire? Che gli enti devono necessariamente dichiarare l’esubero del personale? In attesa delle richieste da parte degli uffici pubblici .
Ma quale esubero se gli enti hanno tagliato tutto quello che era possibile e le funzioni sono rimaste inalterate. Il personale è stato ridotto complessivamente in 4100 unità.
Dopo di che nessuna speranza neanche per i precari.
Se da una parte la legge dice che dovranno essere stabilizzati, dall’ altra mancano i fondi.
E dunque siamo al punto d partenza.
E’ il gioco dell’oca, ma al massacro. Disperazione e tanta rabbia tra i dipendenti che puntano il dito contro un Governo siciliano inefficiente ed inaffidabile ed un parlamento isolano che ha mostrato ignavia e indifferenza alle esigenze dei territori.
Si profilano tempi bui. Non si trovano vie d'uscita perchè la realtà ha superato ogni forma di immaginazione negativa.
Il Governo siciliano non ha soluzioni, brancola nel buio in balia dei diktat del Governo Renzi che non arretra di un millimetro.
La consapevolezza si è avuta ieri nel corso della riunione convocata dalle organizzazioni sindacali e dalle Rsu a Caltanissetta quando l'esponente del Governo Crocetta, Luisa Lantieri, non è andata oltre alla cronaca di quanto fin qui accaduto.
La verità è che il Governo Crocetta, e chi lo ha sostenuto in questa folle schizofrenia si è cimentato in qualcosa che richiedeva competenza, serietà e programmazione.
Una riforma di tale portata doveva migliorare lo stato delle cose e non creare un'altra grande emergenza di difficile soluzione, come gli stessi deputati firmatari della svolta epocale del governo Crocetta, come Cancellieri, continuano a sostenere.
I territori, soprattutto quelli delle aree interne oramai sono destinati alla desertificazione, i servizi saranno ridotti a lumicino e senza risorse le strade e il sistema infrastrutturale sarà da terzo mondo.
Mancherà ogni forma di programmazione senza la quale è oltremodo difficile ipotizzare qualsiasi occasione di sviluppo.
I dipendenti, poi, brancolano nell'incertezza. E, forse, non sono consapevoli del tutto di quanto accadrà a breve termine.