La notizia è tra quelle che ti lascia senza parole. La riflessione che induce è inevitabile. Ma da chi siamo governati se anche il ricorso ai tecnici, sulla carta autorevoli, si rivelano inadeguati? Non era mai successo nella storia dell'Ars che la finanziaria venisse così sonoramente bocciata.
La Sicilia è al capolinea e i siciliani figli non solo di un dio minore ma di una politica inesistente ed incapace di governare.
Cosa accadrà adesso? Di certo non possiamo permetterci altro immobilismo, altra stasi, dietro a quelle norme ci sono aspettative, ci sono lavoratori, c'è un economia che rimarrà impantanata. Per chi vive una situazione di precarietà il momento è ancora più drammatico.
Per alcuni di loro è arrivata la rassicurazione da parte del vice presidente dell'Ars, Antonio Venturino. " I lavoratori dei cantieri di servizio già percettori del reddito minimo di inserimento- fa sapere con una nota- non hanno da temere nulla sulla prosecuzione della loro attività lavorativa per l’anno in corso, nonostante l’impugnativa dell’articolo 36 del ddl n.670 Legge di Stabilità 2014 da parte del Commissario dello Stato”. “Tecnicamente – aggiunge Venturino- rimane in vigore l’articolo 1 della legge regionale n. 5 del 2005 che consente la prosecuzione delle attività per tutto l’anno 2014 la cui copertura finanziaria è garantita come riscontrabile nella tabella G allegata al Bilancio stesso regolarmente approvato. Già dalle prossime ore – conclude il vicario dell’Ars- i comuni riceveranno una direttiva da parte dell’Assessorato regionale al lavoro che illustrerà le modalità da seguire per la normale prosecuzione delle attività per l’anno 2014”.
Ma chi rassicurerà tutti gli altri? Dai forestali, agli studenti, ai precari. Di certo nessuno piangerà per i petrolieri ai quali si era pensato bene in tempo di crisi di scontare le royalties. L'ultimo paradosso di una politica in preda ad una crisi di schizofrenia! Levare ai poveri per dare ai ricchi. In questo caso meno male che il commissario c'è.