Sanità pubblica allo sfascio. La Cgil siciliana, Funzione Pubblica e Spi accendono i riflettori e lanciano una grande mobilitazione

L'iniziativa prende il via con presidi nelle principali città siciliane sabato 16 marzo

La sanità pubblica versa in condizioni oramai disperate, e a farne le spese sono in modo particolare i cittadini siciliani che troppo spesso devono prendere un aereo per farsi curare. La Sicilia e il Meridione sono l'emblema di un servizio sanitario nazionale che non riesce più a garantire prestazioni minime ed efficaci favorendo l'esodo nelle strutture private. La Cgil siciliana assieme alla Funzione pubblica e allo Spi hanno annunciato il lancio di una vigorosa campagna di mobilitazione per contrastare il declino del sistema sanitario e promuovere un piano di ricostruzione della sanità pubblica. L'iniziativa, che prende il via con presidi nelle principali città siciliane sabato 16 marzo, mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sugli enormi problemi che affliggono il settore sanitario e a sostenere il personale medico e sanitario nel mezzo di un contesto di crescente difficoltà. I segretari generali regionali di Cgil, Funzione Pubblica e Spi, Alfio Mannino, Gaetano Agliozzo e Maria Concetta Balistreri, hanno denunciato il dilagare di pratiche clientelari e la mancanza di investimenti nel sistema sanitario, che ha portato a una situazione stagnante e a ritardi inaccettabili. "Tale scenario, hanno sottolineato, colpisce soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione, come anziani e persone svantaggiate, le cui necessità di assistenza spesso rimangono insoddisfatte". Tra i problemi principali evidenziati vi è una grave carenza di personale sanitario, con circa 18.000 operatori mancanti nelle nove province siciliane, di cui 1.366 medici. Le strutture pubbliche presentano deficit strutturali e organizzativi, che alimentano la fuga dei professionisti verso il settore privato. Questa situazione è aggravata dalla sovraffollamento dei Pronto Soccorso, dall'assenza di Centri Unici di Prenotazione (CUP) e dalla carenza di pediatri e medici di base, il tutto accompagnato da liste d'attesa interminabili. In risposta a queste sfide, Cgil, Spi e Funzione Pubblica siciliane hanno avanzato una serie di richieste concrete, tra cui maggiori finanziamenti per la sanità pubblica, l'assunzione di più personale sanitario, investimenti nelle aree interne, potenziamento della medicina territoriale, integrazione socio-sanitaria, maggiore prevenzione e cure per anziani, e riqualificazione dei servizi di assistenza. Nonostante abbiano presentato una dettagliata piattaforma al governo regionale, i promotori della campagna lamentano la mancanza di risposte concrete e ritengono che sia giunto il momento di mobilitarsi per rilanciare un sistema sanitario che coinvolge l'intera comunità, dai più giovani ai più anziani e tutto il personale medico. Le iniziative di protesta si svolgeranno il 16 marzo nelle principali città siciliane, con sit-in davanti agli ospedali e alle ASL, per sensibilizzare l'opinione pubblica e mettere in luce la gravità della situazione. La mobilitazione culminerà in un evento regionale successivo, con l'obiettivo di ottenere un maggiore impatto e attirare l'attenzione delle istituzioni su queste criticità. La campagna si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazione nazionale, organizzata dalla Cgil per il mese di aprile, per il rilancio della sanità pubblica su tutto il territorio italiano.


Print
Commenti

Categorie: I Comuni, EnnaNumero di visite: 378

Tags: CGIL Sanità funzione pubblica

Theme picker


Ultime notizie

«aprile 2024»
lunmarmergiovensabdom
25262728293031
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
293012345

Archivio

Seguici su YouTube

Seguici su Facebook