Michael Yamashita è a Centuripe "Sulle tracce di Marco Polo"

Centuripe - 5 gennaio – 5 maggio 2024

Sarà inaugurato il 5 gennaio alle ore 18 un nuovo centro Culturale a Centuripe destinato a valorizzare le arti contemporanee che ospiterà la mostra di Michael Yamashita. Lo spazio, adeguato grazie ai fondi delle infrastrutture sociali, è l’Ex Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, ceduta al Comune di Centuripe grazie ad un comodato d’uso gratuito da parte della Diocesi di Nicosia. Costruita nella prima metà del Seicento la Chiesa diventa 1645 la prima Chiesa Madre di Centuripe. Con l'aumento della popolazione e la costruzione dell'attuale Chiesa Madre perde importanza e torna a essere la chiesa delle Anime del Purgatorio. Sconsacrata e abbandonata a metà Novecento è diventata, negli anni, un deposito. Negli anni Novanta è stata restaurata per preservare gli affreschi fitomorfi presenti nel presbiterio, ai lati del quale sono presenti due affreschi che raffigurano il sacrificio di Isacco a destra e le pene di Giobbe a sinistra. Grazie a questa nuova destinazione lo spazio, dall’alto valore storico, potrà essere nuovamente fruito per ospitare mostre d’arte, concerti , rassegne di cinema, presentazioni di libri ed è destinato a diventare un polo culturale di importanza regionale. La mostra “Sulle tracce di Marco Polo” di Michael Yamashita è stata realizzata grazie al contributo dell’Assessorato allo Sport, turismo e spettacolo della Regione Sicilia, ripercorre le orme del leggendario esploratore in un'avventura contemporanea attraverso gli affascinanti territori dell’Asia centrale, circondati per secoli da un’aura mitica e leggendaria. Seguendo il percorso tracciato nel Milione, Yamashita si immerge negli scenari, nelle città e nelle culture più disparate e rivela i cambiamenti e le sfide affrontate nei vari territori nel corso dei secoli. Partendo dall'Italia, la patria di Marco Polo, il fotografo intraprende la via percorsa dal mercante nel XIII secolo e attraversa regioni come Turchia, Iran, Afghanistan, Birmania, Cina e India. Le immagini catturano con rispetto e sensibilità la bellezza mozzafiato delle montagne dello Sri Lanka, la poesia del fiume Tonle Sap al tramonto, la maestosità della Grande Muraglia Cinese, la vita quotidiana delle persone che ancora vivono lungo le rotte carovaniere di un tempo. I suoi scatti  come le tradizioni e i paesaggi di questi luoghi si siano evoluti nel corso dei secoli, mantenendo però salda la connessione con la propria storia. Fotografia ed esplorazione diventano per Yamashita due facce della stessa medaglia e lavorano in sinergia per restituire l'essenza più profonda di queste terre antiche e del loro lascito millenario, colmando la distanza tra passato e presente. La mostra curata da Biba Giachetti e Melissa Camilli in collaborazione con Sudest 57 con vuole essere un tributo all’audacia di due esploratori, il fotografo Michael Yamashita e il mercante Marco Polo, che hanno scoperto e raccontato, ciascuno a modo proprio, mondi nuovi e situazioni inedite, ma anche un invito a continuare a esplorare e apprezzare la bellezza e la diversità di un mondo in continua evoluzione. La mostra sarà visitabile tutti i giorni tranne il lunedì a partire dal 6 gennaio fino al 5 maggio dalle ore 9 alle ore 14. Per il Sindaco Salvatore La Spina “con l’apertura del centro culturale Il Purgatorio si realizza un sogno iniziato tre anni fa, quello di creare uno spazio polifunzionale destinato a valorizzare l’arte contemporanea. Ringrazio per questo Don Pietro Scardilli, che ha concesso in comodato d’uso gratuito al Comune l’ex Chiesa del Purgatorio. Oggi Centuripe può essere considerato un modello ed è in grado offrire due Musei Regionali, il Museo Archeologico e il Museo Antropologico, il centro Espositivo L’Antiquarium che ospita al momento una mostra sull’Operazione Husky e questo nuovo spazio più legato alla contemporaneità. Inaugurare il centro con un mostro sacro della fotografia mondiale come il maestro Yamashita mi riempie di orgoglio e proietta Centuripe tra i luoghi più interessanti e attivi in Sicilia dal punto di vista culturale".

MICHAEL YAMASHITA, fotografo ed esploratore, scatta per National Geographic da oltre 30 anni, combinando la sua duplice passione per la fotografia e i viaggi. Dopo essersi laureato in studi orientali alla Wesleyan University, vive sette anni in Asia, che da quel momento diventa l'area prediletta di gran parte della sua produzione. Rientrato negli Stati Uniti, inizia a scattare per National Geographic e altre testate internazionali, visitando tutti i continenti. Nascono così una serie di reportage memorabili come quello sul Giappone, terra delle sue origini, che attraversa dall’Hokkaido al Kyushu. Pluripremiato, amato e riconosciuto a livello mondiale per lo stile inconfondibile della sua doppia identità americana e Giapponese, Yamashita ripercorre le orme di famosi esploratori come Marco Polo, il poeta giapponese Bansho e l’ammiraglio cinese Zheng He. Unisce alla fotografia l’attività di cineasta con la sua casa di produzione, Saga Pictures. Famosi i suoi documentari The Ghost Fleet (La Flotta Fantasma) che gli è valso il premio come miglior documentario storico al Festival cinematografico internazionale di New York e Marco Polo: The China Mystery Revealed, che ha ricevuto due Asian Television and Film Awards ed è stato inserito nella lista dei venti documentari più popolari di National Geographic del decennio. Ha esposto le sue fotografie in giro per il mondo, dall'America all'Asia fino in Italia e ad oggi ha pubblicato undici libri, ispirati per lo più ai suoi articoli per National Geographic: The Silk Road Journey; 88 - The China Collection; Shangri-La: Along the Tea Road to Lhasa; The Great Wall From Beginning to End; New York: Flying High, an aerial portrait of Manhattan; Zheng He: Tracing the Epic Voyages of China’s Greatest Explorer; Japan: The Soul of a Nation; Marco Polo, A Photographer’s Journey; Mekong: A Journey on the Mother of Waters; In the Japanese Garden; A Pictorial Tribute to the U.S. Merchant Marine Academy; Lakes, Peaks and Prairies: Discovering the U.S. Canadian Border. Quando non viaggia, vive con la sua famiglia nelle campagne del New Jersey, dove ha uno studio ed è un vigile del fuoco volontario.

 

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