lunedì 8 ottobre 2007

“L'archeologia ad Enna tra ricerca e valorizzazione”. Dal 12 al 14 ottobre archeologi e studiosi in convegno a Enna per chiudere le manifestazione dell’Ente Biennale di Archeologia.

Aspettando il ritorno ad Aidone della Venere di Morgantina che il Paul Getty Museum di Malibù restituirà nel 2010, l’archeologia continua ad essere la protagonista dell’autunno ennese. Le manifestazioni organizzate dalla Provincia Regionale nell’ambito delle attività dell’Ente Biennale di Archeologia, si chiuderanno con un convegno scientifico dal titolo “L'archeologia ad Enna tra ricerca e valorizzazione” che dal 12 al 14 ottobre riunirà nell’auditorium dell’Università Kore di Enna studiosi e autorità provenienti da tutto il mondo. Il convegno sarà l’occasione per fare il punto sulle ultime missioni di scavi nazionali ed internazionali che hanno interessato un territorio ricco di siti archeologici come è quello di Enna. Tra i partecipanti i professori Patrizio Pensabene dell’Università La Sapienza di Roma, Gianna Ayala dell’University of Sheffield e Matthew Fitzjohn dell’University of Liverpool, Mark Pluciennick dell’University of Leicester e Sandra Lucore dell’American Academy in Rome. In chiusura, Flavia Zisa, consulente della missione al Paul Getty Museum dell’assessorato al Beni culturali della Regione Siciliana, racconterà dettagli inediti sul “recupero” della Venere di Morgantina esposta a Malibù con il suggestivo nome “Statua di culto di una dea”.
Domenica 14 ottobre si chiuderà anche la mostra fotografica di grande pregio “Enna, archeologia e paesaggio in 180 scatti d’autore” che sta richiamando centinaia di visitatori nel chiostro del Convento di Santa Maria di Gesù di Montesalvo, retto dai Frati Minori Francescani. Rimangono ancora due settimane per ammirare l’inedita e suggestiva lettura degli sconosciuti segni che culture millenarie hanno lasciato in questo lembo di territorio siciliano riproposta nelle foto artistiche di Walter Leonardi, Giuseppe Leone, Melo Minnella, Guido Caceci e Raimondo Marino, i cinque talentuosi fotografi ai quali è stato affidato il compito di rileggere artisticamente il patrimonio dell’ennese per comporre le tre sezioni della mostra: archeologia rupestre, miniere di zolfo e il paesaggio e l’uomo. Soddisfazione da parte dell’organizzazione che fa capo alla Biennale con il suo presidente, Gaetano Adamo, e della Provincia, sponsor principale dell’iniziativa, con il presidente Cataldo Salerno. “L’obiettivo che abbiamo voluto raggiungere con questo ricco calendario di incontri è mettere insieme esperti, studiosi, amanti del comparto, ma anche del territorio tutto, per aprire un discorso a più voci ed invogliare al confronto che non sia solo didattico,ma più ampio in modo da coinvolgere la gente che ama il luogo che gli ha dato i natali. Testimonianza di questo interesse per il territorio è il successo di presenze che sta riscuotendo la mostra fotografica, allestita al convento dei Cappuccini. Relativamente all’imminente convegno-proseguono le istituzioni- che teniamo a precisiare è aperto al pubblico, ci aspettiamo presenze più partecipate, anche se , ogni tanto, fa bene, da pubblico diligente apprendere nuove informazioni o inediti spunti di storia a cura di qualificati esperti del settore archeologico.”

Il capo ufficio Stampa
Daniela Accurso
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