Prima sconforto. Poi disperazione. Poi ancora speranza. Oggi l'amara realtà. I famosissimi 500 milioni, che appaiono e scompaiono a seconda del "prestigiatore" di turno, non sono come molti hanno creduto nuove risorse ma bensì somme che si sbloccano dal bilancio e che già la politica ha assegnato.
Il piccolo dettaglio è che sono stati barattati tra il governo nazionale e quello regionale con la legge sulle ex Province. "Fate la legge che arrivano i soldi" è stato il ritornello ripetuto a ruota dagli esponenti della politica nazionale e regionale.
Ma paradosso del paradosso agli enti oramai bistrattati, nemmeno le briciole. Su un fabbisogno di 180 milioni di euro ecco destinare la "lauta" somma di 9 milioni da spartire a tutte e nove le ex province.
Per le ex Province chiudere i bilanci rimane così una chimera e il rischio del dissesto è oramai una certezza.
Sull' orlo del baratro Enna che dalla proiezione elaborata dai dirigenti, comprimendo tutte le voci possibili, il che significa anche non rinnovare i contratti ai precari ed eliminare i servizi, strade,scuole e disabili, praticamente tutto, mancano all'appello un milione e 300 mila euro.
Intanto il 31 luglio, data ultima per chiudere i bilanci, è alle porte, così come le ferie estive e del futuro non c'è certezza. Anzi,forse si. La certezza del fallimento anche se in molti si ostinano a non credere.
Intanto voci sempre più insistenti riportano all'ennesimo dietrofront del governo Crocetta. Appena tre giorni dalla pubblicazione del decreto che fissa per 11 settembre le elezioni dei Presidenti dei Liberi Consorzi e dei Consigli si parla di un probabilissimo slittamento della data. A quando? Forse dopo la calura estiva...