Ex Province ancora nel pantano

Domani sit in davanti l'Ars chiamata a votare l'emendamento sulla governance delle città metropolitane

Un'agonia che ancora non ha fine e che continua a tenere con il fiato sospeso tutti, lavoratori, utenti, sindacati e soprattutto i territori. La riforma delle Province è diventata la cartina di tornasole di un Governo regionale e di un Parlamento siciliano che mostrano, ognuno per la propria parte, una grave e pericolosa incapacità politica a gestire il tanto osannato cambiamento. E' mancato il progetto, è mancata la visione prospettica, è mancata la forza e l'autonomia per decidere anche di portare avanti qualcosa di diverso rispetto al resto del Paese. Il risultato è che siamo a un punto di non ritorno, con gli Enti impantanati, commissariati e senza risorse e soprattutto senza futuro. 

"Noi diciamo basta a questo scempio" scrivono i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, CSA R.A.L.e Badag, che domani assieme ai lavoratori delle ex Province protesteranno davanti la sede dell'Assemblea siciliana che dovrebbe, il condizionale è d'obbligo, votare l'emendamento sul sindaco delle città metropolitane per evitare l'impugnativa da parte del Governo centrale. 

"E' un vero e proprio teatrino quello a cui stiamo assistendo- scrivono i segretari sindacali- sulla discussione della norma che dovrebbe adeguare la Legge regionale 15/2015 alle indicazioni del Governo Nazionale. Premesso che l’adeguamento, considerato che il Governo Regionale non si è costituito dinanzi alla Corte Costituzionale, appare ormai l’unica via da seguire per agevolare le trattative con lo Stato per cercare di salvare gli enti dall’inevitabile dissesto, riteniamo vergognoso il comportamento del Governo e di buona parte dell’ARS che continuano in un incomprensibile atteggiamento di rissosità e totale mancanza di responsabilità. Vorremmo che qualcuno ci dicesse quali altre alternative la Sicilia abbia rispetto alla modifica proposta dalla Conferenza dei Capigruppo, tenuto conto che una discussione in sede di Corte Costituzionale del ricorso proposto da Roma in assenza di difesa, vedrebbe certamente l’annullamento della norma relativa all’elezione del Sindaco Metropolitano. Chi oggi, per non chiari tornaconti e finalità- concludono i sindacati- intende proseguire sulla strada della confusione, nascondendosi dietro il paravento della tutela di un’autonomia ormai da tempo calpestata e vilipesa proprio da chi avrebbe dovuto difenderla, si assume la responsabilità di abbandonare al loro destino 5000 famiglie, centinaia di disabili, migliaia di chilometri di strade e tutte le scuole superiori siciliane".

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Categorie: La Provincia, PoliticaNumero di visite: 3667

Tags: riforma province

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