Provincia. Nessuna rassicurazione. Anzi

Dal prossimo mese niente stipendi

Vero è che l'Ars ha approvato la legge. Ma è pur vero che si devono aspettare i tempi tecnici, 60 giorni per sapere se il Governo centrale la impugni o meno. Ed in questo frangente? Si rincorrono voci allarmanti. Pare che proprio l'assessore regionale agli Enti locali, Lantieri,che non siamo riusciti a contattare, abbia dichiarato una notizia buona ed una drammatica. La buona che Roma non impugnerà la normativa. La drammatica che i famigerati 500 milioni di euro, stanziati dal Governo e destinati alla Sicilia, non prevedano un centesimo per le ex Province. Cosa vuol dire? Che Roma sbatte la porta in faccia alla Regione? Tutto è possibile in questo marasma di incognite. E soprattutto in questa grottesca torre di Babele dove ogni giorno si assiste al preannunciato lancio di una categoria di lavoratori o di un comparto. Ieri i Forestali, ieri l'altro gli ospedali. Ormai la fiducia è un optional nei confronti degli amministratori regionali, ignari su come muoversi.

Per il momento occorre essere propositivi, ma con fermezza ed urgenza. Prima emergenza, chiedere un provvedimento-tampone per le Province più dissestate, Siracusa ed Enna, relativamente ai prossimi due mesi.E nel frattempo creare un ponte interlocutorio con Roma per tastare il polso della situazione, step by step.

I sindacati devono essere operativi e non stare a guardare. Nella nostra ex Provincia già si vocifera che si dichiareranno a maggio gli esuberi. Si aspetta solo la ratifica dei vertici amministrativi. Ma i sindacati promettono battaglia. L'impasse riguarda tutti. La situazione è precipitata, anche se l'sos era già lanciato da almeno due anni. Bisogna fare più in fretta possibile.La politica ha fallito.Non si può più derogare.

 

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Categorie: La Provincia, PoliticaNumero di visite: 3607

Tags: Baccei Crocetta Lantieri

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