Indecisione sulla data. Anticipata al giorno prima, martedì 15, alle ore 14 la mobilitazione di 6 mila dipendenti delle ex Province siciliane a Palermo,sotto palazzo dei Normanni.
Un segnale forte nella speranza che si possa fare breccia nella cortina di indifferenza dell'Ars che da tre anni ha dimenticato di portare in aula il disegno di legge sul riordino degli enti locali. Lo scetticismo da parte dei lavoratori è dominante. Una mobilitazione pacifica potrebbe non sortire alcun esito reale. Si attende, comunque, il giorno successivo, il 16, quando i sindacati dovrebbero incontrare capigruppo e presidente dell'Ars, cui chiedere di incardinare la legge.
I segnali del premier Renzi sono chiari ed irremovibili. Applicare la legge Delrio ed aprire la trattativa con Roma relativamente allo stanziamento di 500 milioni di euro, di cui una parte andrebbe a foraggiare le casse degli enti ormai in ufficioso default.
La contraddizione della politica, a questo proposito supera ogni fantasia. Da una parte il Governo Renzi effettua i prelievi forzosi alle ex Province,mettendole in ginocchio, rispetto a servizi e salari da erogare; dall'altra destina fondi vincolati solo se la Regione Sicilia si adegua al suo diktat.
In questo incomprensibile bailamme,il responsabile di tutti i mali amministrativi è il presidente Crocetta che si è gongolato di detenere il primato di abolizione delle Province, commissariandole ad oltranza, con danni e conseguenze disastrosi.
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