Era tutto previsto, come nei migliori copioni dei serial su cui la parola fine può anche avere lo spazio temporale a lungo termine.
Il teatrino della politica per oggi ha chiuso il suo sipario.
Dall'assemblea siciliana arrivano segnali non meglio decifrabili, con le solite dichiarazioni dei deputati che vogliono dire tutto, ma in verità non dicono nulla.
Al di là della stremata difesa del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che non vogliamo commentare, siamo con il naso in su o in giù? in attesa della discussione sulla legge di riordino delle vecchie, stantie, narcotizzate, Province, che ancora i nostri deputati continuano a rinviare.
Forse dopo un dibattito politico di una certa levatura morale, con Crocetta concentrato sui mea culpa, lo stress è troppo intenso.
Meglio concedersi una pausa e rinviare tutto. A domani? Ma no, troppo vicino, non c è tempo per riprendersi del tutto. Meglio martedì prossimo. E se i tempi per approvare i primi tre articoli si sono diluiti in una seduta, per approvare gli altri 46 articoli, a conti fatti ci vorranno almeno altre 15 sedute, concentrate, però in in lasso di tempo che non deve superare il 12 agosto, termine ultimo per approvare la legge.
Dopo l 'Ars andrà in ferie. E se ne riparlerà il 15 settembre.