Saltano i lavori dell' aula con all'ordine del giorno la legge sul riordino delle ex Province a seguito del terremoto giudiziario che ha indirettamente colpito il presidente della Regione, Rosario Crocetta il quale si è autosospeso dalla carica di Governatore della Sicilia.
Alla Regione sono ore frenetiche poichè si attende l'esito del direttivo nazionale del Pd la cui riunione è attualmente in corso.
Da parte dell' Ars arrivano le prime dichiarazioni convulse, tra cui quelle del vice presidente dell'Ars Antonio Venturino il quale rimanda le prossime mosse non prima di giovedì.
A questo punto il tempo è contro le aspettative soprattutto dei dipendenti delle ex Province e in special modo dei contrattisti il cui destino è legato all'approvazione di un emendamento dal parte dell' Assemblea che dovrà avvenire entro il 31 luglio termine entro il quale potrà assicurarsi la proroga.
Probabilmente, a causa dell'eco nazionale che giustamente ha avuto la notizia del contenuto delle intercettazione che avrebbero inchiodato Crocetta, non si esclude l'ipotesi, cosi come trapela dal direttivo del Pd, di una richiesta di dimissione del Presidente o di un eventuale commissariamento della Regione Sicilia.
Questo è un fatto senza precedenti che lascia la Sicilia e i siciliani attoniti e che qualora la magistratura ne accerti la veridicità, trascinerebbe Crocetta in quella palude intrisa di malaffare e di corruzione contro cui si infrange quel sogno di rivoluzione a cui i siciliani avevano creduto ma che i fatti in questi anni hanno però scritto un'altra storia.