Un summit in assessorato regionale agli Enti locali per discutere della grave situazione finanziaria in cui versano le ex Province siciliane.
Tanta la carne sul fuoco, al tavolo con l' assessore agli Enti locali Leotta e il direttore generale, Morale.
Niente di fatto, tranne la disponibilità di Leotta che mette l 'accento sulle prossime mosse del Governo siciliano, attraverso l' approvazione del disegno di legge, previo approfondimento con i capi gruppo all'Ars.
Non mancherà l'attivazione di un tavolo politico con Roma necessario per allentare il prelievo finanziario previsto con la legge di stabilità.
Nessun ottimismo, però, da parte degli Rsu siciliani presenti all'incontro,insieme con le organizzazioni sindacali. Un impegno che non può dare risposte alle emergenze che attendono una risposta a breve. Prima fra tutte la questione dei precari i cui contratti scadano a maggio e giugno.
Da parte dei lavoratori nei prossimi giorni si calendarizzeranno le manifestazioni a carattere regionale pechè la questione sta per scoppiare in tutta la sua drammaticità.
Senza finanziamenti niente servizi ai cittadini, dissesto e conseguenze inevitabili per i posti di lavoro.
Da parte di Leotta l'annuncio che la Regione Siciliana nel mese di gennaio ha già presentato ricorso alla Corte costituzionale sulla illegittimità del prelievo forzoso da parte del Governo centrale alle Province, sui tributi.
La sensazione è quella di un grande caos amministrativo e istituzionale causato dalla colpevole superficialità con la quale la politica ha gestito la riforma che avrebbe dovuto essere epocale per l'efficienza ma che si è rilevata inefficace, inadeguata e dannosa per i territori e le loro popolazioni.
L'appello delle Rsu è che l'Ars alla luce dei problematiche e delle criticità evidenziate possa esitare una legge che dia un assetto agli enti intermedi e che dia risorse necessarie per espletare funzioni e servizi a favore dei territori.