mercoledì 4 maggio 2005

Bioedilizia: consegna dei lavori per la realizzazione di tre soste panoramiche nella villa della “Principessa”, in contrada Zagaria, di proprietà dell’Ente

Sono stati consegnati, stamani, alla cooperativa Prozotagri, partner del progetto “Ecocanoni”, i lavori, per la realizzazione di tre soste panoramiche che si affacciano sul lago di Pergusa, nella riserva naturalistica della villa ottocentesca di proprietà della Provincia Regionale, denominata della “Principessa”. La posa della prima pietra è avvenuta alla presenza dell’assessore provinciale all’Ambiente Salvatore Termine, del dirigente dell’ottavo settore dell’Ente, Giuseppe Colajanni, e dei progettisti e direttori dei lavori, Andrea Passero e Laura Rubino. L’iniziativa, che s’inquadra nell’ambito della fase sperimentale del progetto, consiste nel portare a termine un’opera di bioarchitettura che racchiuda un insieme di lavorazioni particolari tra tradizione ed innovazione. “La scelta di questa esclusiva ambientazione naturale, quale è la villa nella riserva pergusina è stata strategica perchè permette di far conoscere, nel modo migliore, i principi della bioedilizia. E’ anche un modo per lanciare un messaggio culturale - ha dichiarato l’assessore Termine - e per rivisitare il territorio con l’architettura, risvegliando le coscienze. Il biomuratore, che si occuperà della creazione delle soste panoramiche, è una nuova figura professionale diffusasi nel territorio ennese grazie ad un corso promosso dall’Ente e finanziato dal Fondo Sociale Europeo, dalla Regione Siciliana e dal Ministero del Lavoro. La bioedilizia mira, infatti, a rendere le costruzioni edili compatibili con l’ambiente, grazie all’uso di tecniche e di materiali biologici. La villa di contrada Zagaria, che domina il paesaggio della riserva pergusina diverrà, in futuro, un laboratorio naturalistico ed ospiterà un orto botanico, grazie alla presenza di specie ritenute di particolare valore ed interesse scientifico. Una parte dei diciassette ettari del terreno circostante l’immobile sono stati già destinati al campo per il germoplasma dell’ulivo, il più vasto del Mediterraneo. “Un ponte di collegamento tra passato e futuro - ha definito così il progetto, l’assessore Termine - in grado di riqualificare le risorse ambientali e architettoniche tipiche del territorio che ne costituiscono l’unicum, la diversità che va valorizzata “.

L’ufficio Stampa
Rossella Inveninato
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