No al doppio cognome

Per la Corte dei diritti umani l'Italia discrimina le donne

"Si chiamerà Giuseppe come tuo padre ma porterà il mio cognome". Il nome paterno e il cognome materno?

Ebbene si. La Corte europea di Strasburgo boccia l'Italia sul doppio cognome.

 In parole povere la Corte dei diritti umani sancisce un principio sacrosanto. Negare la possibilità ad una coppia di dare al proprio figlio il cognome della madre significa  violare il principio di uguaglianza discriminando di fatto le donne. Sarà la coppia a dovere decidere in autonomia quale cognome dare al proprio figlio. Un pronunciamento che scuote dalle fondamenta la famiglia patriarcale dove si assegna all'uomo il ruolo di capofamiglia.    

Il pronunciamento ha la portata di una rivoluzione culturale, anche se in altri Paesi è già un fatto assodato e ampiamente metabolizzato. Adesso, il Parlamento italiano non ha più alibi di sorta e dovrà affrontare la questione. 

Cominciamo a mettere da parte moralismi e false ipocrisie per costruire una società la cui centralità sia veramente l'uguaglianza e il rispetto delle libere scelte. D'altronde dall'ultima fotografia dell'Istat, la famiglia è già in profonda e continua trasformazione, dove il modello tradizionale non è più quello prevalente. 

E quindi i tempi cominciano ad essere maturi... 

 

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Categorie: Costume e SocietàNumero di visite: 2419

Tags: doppio cognome corte di Strasburgo

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