lunedì 9 agosto 2004

Università di Enna. Lettera aperta del presidente Cataldo Salerno

Nel momento in cui si avvia a conclusione – con il formale impegno del Ministro Moratti - il complesso e difficile iter giuridico-amministrativo che istituisce la libera Università Kore di Enna, desidero rendere merito a tutti coloro che hanno contribuito al successo del Progetto e che, sono certo, continueranno ad offrire il loro contributo in vista delle nuove più grandi sfide che ci attendono.

L’Università di Enna è il risultato del lavoro di tantissime persone, molte delle quali quasi sempre rimaste anonime, che hanno profuso nella loro attività uno straordinario e spesso commovente impegno, a cominciare dai ragazzi del precariato che hanno sostenuto brillantemente il compito di gestire le segreterie delle diverse facoltà e le relazioni con le centinaia e poi le migliaia di studenti, per finire ai professori ed ai ricercatori delle Università di Palermo e di Catania che hanno a volte dovuto costruire persino nuovi e più impegnativi modelli di comportamento per esprimere una didattica ed una ricerca di qualità diversa rispetto a quelle consolidate negli Atenei di provenienza ma mai di livello inferiore. In questi otto anni di attività del Consorzio ennese universitario, centinaia e centinaia di docenti italiani e stranieri hanno potuto apprezzare, lavorandovi nelle aule e nei laboratori, la forte volontà di Enna di diventare Ateneo autonomo: in tantissimi hanno assecondato e condiviso questo ambizioso progetto con quello spirito di collaborazione e insieme di umiltà che è tipico delle grandi qualità culturali e delle menti aperte all’innovazione. A tutti loro va la riconoscenza della Fondazione Kore, insieme con l’appello a non disperdere – a Palermo così come a Catania, e auspicabilmente qui ad Enna – il patrimonio di esperienze umane e professionali che è stato da loro costruito nella nostra sede universitaria man mano che essa si faceva Ateneo.

E’ altrettanto giusto riconoscere i meriti della Politica, la Politica con la P maiuscola, che sa immaginare sogni e sa soprattutto tradurli in realtà. Quella che sta per diventare la quarta Università della Sicilia è un’iniziativa che è partita nel 1995 dall’amministrazione della Provincia di Enna, allora retta da Michele Galvagno, e dal Consiglio provinciale che, presieduto da Giuseppe Petralia, approvò all’unanimità la costituzione del Consorzio. Una struttura che si è rivelata decisiva, alla quale aderirono prontamente l’allora sindaco di Enna, Antonio Alvano, e il presidente della Camera di Commercio, Giovanni Nicoletti, e subito dopo i Sindaci dei dieci più grandi centri della Provincia.

Non occorrerebbe ricordarlo perché è a tutti noto, ma è indubbio che il Consorzio non avrebbe potuto raggiungere i livelli che ha conseguito se non fosse intervenuto il sostegno pieno e convinto dell’on.le Vladimiro Crisafulli che, prima da assessore regionale e poi da vicepresidente del Parlamento siciliano, ha svolto un ruolo determinante per l’acquisizione di nuove e significative risorse finanziarie e per l’approvazione della norma di legge che sancì nel 2001 la volontà della Regione di localizzare ad Enna il quarto polo universitario dell’Isola. A Mirello Crisafulli, così come a Edoardo Leanza e a Carmelo Tumino, va riconosciuto il merito di avere fortemente contribuito a “sprovincializzare” il progetto-Università per fargli assumere le caratteristiche di uno strumento strategico di tutta la Regione, di tutto il Parlamento e di tutto il Governo della Sicilia. Di questa impostazione si fece originariamente interprete l’allora Presidente della Regione on. Angelo Capidicasa e, più recentemente, spendendosi personalmente con straordinario impegno fin nei più minuti meandri delle procedure romane di queste settimane, l’attuale Presidente on. Salvatore Cuffaro, il Presidente dell’Assemblea on. Guido Lo Porto, l’Assessore alla Cultura on. Fabio Granata (al quale va dato atto, tra l’altro, di non essersi mai appiattito sulle paure prima e sulle preoccupazioni poi dei Rettori siciliani).

Non saprei dire oggi se sia stata questa ampia azione corale della Politica a dare impulso alla vigorosa e qualificata progettualità del Consorzio ennese universitario, o se sia stata quest’ultima ad incoraggiare la Politica a farsi protagonista del progetto-Università ad Enna. Forse entrambi i processi si sono incontrati in una sinergia complementare e virtuosa, ma non vi è dubbio che ora non potremmo parlare della istituzione della Quarta Università della Sicilia se non avessimo registrato su questo obiettivo la convergenza di tutta la classe politica locale e regionale e, infine, ma tutt’altro che ultimi, dei massimi rappresentanti siciliani a Roma. Mi riferisco in primo luogo alla deputazione ennese, costituita dal senatore questore Michele Lauria (che, tra l’altro, da Sindaco di Enna trasmise al Ministero già nel 1982 quella che è stata la prima domanda di istituzione dell’Università di Enna, a testimonianza che il progetto ha una storia lunga e consolidata), dal senatore Sebastiano Sanzarello e dal deputato nazionale Ugo Maria Grimaldi, verso i quali nutro sincera gratitudine per il modo e l’insistenza con cui si sono adoperati, insieme con gli ex deputati Gaetano Rabbito e Rosario Ardica, per condurre Enna fino all’obiettivo.

Avendo sperimentato, proprio nelle fasi finali di questo accidentato percorso, anche momenti di delusione e talvolta di indignazione, non posso non sottolineare la signorilità e la disponibilità al dialogo che ho potuto riscontrare nel Ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, che ho contattato immediatamente dopo avere avuto la notizia dell’assenza dell’Università di Enna tra gli atenei di nuova istituzione, inizialmente previsti in numero di tre (quanti ne aveva licenziati positivamente il prestigiosissimo CNSVU, Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario) e poi inaspettatamente ridotti a due. Ho avuto, dicevo, la possibilità di apprezzare la “laicità” dell’on. Letizia Moratti, la sua disponibilità ad ascoltare e verificare le ragioni delle nostre proteste e, infine, ad accoglierle, rivedendo in pochissimo tempo una convinzione – e, quindi, un decreto – che informazioni parziali o errate le avevano fatto varare privo della istituzione dell’Università di Enna. So che non è facile né frequente che un Ministro ammetta di avere emesso un provvedimento sbagliato: l’on. Letizia Moratti non lo ha esplicitamente ammesso, ma è ritornata sui suoi passi mostrando non comuni doti umane e capacità tecniche che – in un tempo nel quale queste qualità non sono ricorrenti - le fanno davvero onore.

A risultato conseguito, desidero esprimere viva gratitudine a due determinanti figure siciliane della politica nazionale che, proprio nei giorni e nei minuti decisivi, hanno agito in nostro favore con immediatezza e senza badare ad interessi di parte o di area: mi riferisco al senatore Domenico Nanìa, che con la sua autorevolezza ha fortemente orientato le scelte degli ambienti romani su Enna, ed al vice-Ministro dell’Economia Gianfranco Micciché, che ha personalmente garantito, presso il Governo, l’affidabilità del progetto del Quarto Ateneo siciliano ad Enna e la sua legittimità come strumento di sviluppo per tutta la Sicilia.

L’Università a Enna rappresenta per la nostra terra quello che quasi ottanta anni fa rappresentò l’istituzione della Provincia, uno straordinario fattore di visibilità, di fiducia, di progresso, di proiezione nel futuro. E’ giusto quindi riconoscere a tutti il merito di avere fatto la propria parte: il contributo che ciascuno ha dato, piccolo o grande che sia, è stato sempre determinante. Per questo dico Grazie al presidente del Consorzio Gioacchino Todaro, al vice-presidente Mario Lipoma ed a tutti gli amministratori di ieri e di oggi. Dico Grazie al direttore amministrativo Salvatore Berrittela e con lui a tutti i funzionari, gli impiegati, i tecnici, i contabili di una struttura che ha dimostrato di sapere apprendere, ma anche di sapere essere da esempio nei confronti degli altri più antichi Atenei. Dico Grazie ai Rettori, ai magnifici Presidi delle facoltà con le quali abbiamo costruito questa sede universitaria. Dico Grazie, soprattutto, alle studentesse ed agli studenti, ai meravigliosi nostri allievi dell’Università di Enna, che con orgoglio e con un comportamento “alla grande” si sono sentiti tali ben prima che lo Stato lo certificasse.

Ora alla Provincia va la sfida più impegnativa, quella di sapersi misurare con un orizzonte più ampio e più complesso, ma anche più ricco di opportunità, che il nuovo Ateneo mette a disposizione. Alla città di Enna, in particolare, spetta il compito di ridisegnarsi, di ricostruirsi dal punto di vista dei servizi, delle strutture, dell’amministrazione, della viabilità e, perché no, dell’estetica, oggi non sempre espressi ad un livello adeguato ad una città universitaria quale essa è ormai divenuta a pieno titolo.
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
Cataldo Salerno
Print
Commenti

Theme picker

Seguici su YouTube

Seguici su Facebook

«aprile 2024»
lunmarmergiovensabdom
25262728293031
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
293012345

Archivio