Un pubblico attento ha salutato Laura Sadori, docente di Scienze e ricercatrice presso l’università La Sapienza di Roma, che sabato pomeriggio ha relazionato sul lago di Pergusa, prendendo spunto da uno studio, che porta la sua firma, sulle origini e sulla vita del lago. A porgere il benvenuto, a nome dell’Amministrazione provinciale, il presidente, Cataldo Salerno, che ha ribadito l’interesse e l’attenzione dell’Ap nei confronti del bacino e di tutta la riserva naturale speciale. La parola è poi passata all’assessore provinciale all’ambiente, Salvatore Termine, che ha illustrato il recente piano di immissione delle acque delle diga Ancipa, piano, questo, ulteriormente approfondito dal professore Amore, docente dell’università di Catania e rappresentante del Cutgana, l’organismo che da anni si occupa di tematiche ambientali con la realizzazione di studi e sondaggi, in collaborazione con professionisti ennesi. Termine ha, quindi, presentato un video sul lago di Pergusa, in cui le immagini di una ricca e variegata fauna testimoniano lo stato di salute del bacino stesso. E’ stato, poi la Sadori a richiamare l’attenzione della platea, attraverso i lucidi in suo possesso, che hanno evidenziato la presenza del lago sin dal periodo glaciale. Per risalire alle origini del bacino, la ricercatrice ha studiato il polline fossile che si disperde nell’aria, scendendo lentamente sul fondo, fino a depositarsi nel limo lacustre, dove si sedimenta. Notizie interessanti e curiose sono emerse dalla relazione della Sadori che ha, tra l’altro, condiviso la immissione delle acque dell’Ancipa, dal momento che il “lago - ha allarmato - è un bacino senza emissari, né immissari e dunque è soggetto alla variazioni climatiche che porteranno, gradualmente all’acidificazione, fenomeno, questo, che interessa tutto il pianeta”.

Il capo Ufficio Stampa
Daniela Accurso