mercoledì 17 settembre 2003

Consiglio provinciale del 17 settembre.

Il presidente del Consiglio, Elio Galvagno, alla presenza di 22 Consiglieri, ha aperto la seduta che ha visto la trattazione dell’unico punto all’ordine del giorno, all’oggetto “Riserva naturale speciale di Pergusa.” Galvagno si è rivolto all’aula, motivando la convocazione del consesso poiché si è reso necessario “aprire un momento di riflessione sulla problematica, oggetto di numerose interpellanze.“ Invitato a prendere la parola l’assessore provinciale al Territorio, Salvatore Termine, che ha ripercorso le tappe dell’affidamento della Riserva, con la designazione alla Provincia, quale ente gestore, ai sensi della legge 71 del ‘95. L’Ente è stato così investito da due compiti fondamentali: il ripristino del livello storico delle acque del lago e la tutela della flora e della fauna. Tale affidamento, uno dei pochi esempi in Sicilia, è stato dettato da una precisa ragione ”alcune aere limitrofe a Pergusa - ha spiegato l’amministratore - come la pista, erano già di proprietà della Provincia.” E’ stato necessario, di conseguenza tenere conto di molte questioni legate soprattutto all’antropizzazione che va regolata da precisi criteri di vivibilità.” Nel territorio provinciale si contano 7 riserve, in cui però non sono presenti agglomerati urbani, né tantomeno vi ricade l’autodromo. Su questa differenza Termine ha invitato il Consiglio a riflettere, aprendo, tra l’altro, un approfondimento sui compiti della Provincia, consapevole di svolgere il ruolo di garante dell’ecosistema.” Affinchè si tuteli la riserva la Provincia, ha proseguito Termine, ha affidato all’università di Catania il compito di redigere un piano complessivo di studio che, tra l’altro, ha previsto l’immissione di acqua proveniente dalla diga Ancipa, con la realizzazione di una conduttura, della lunghezza di mille e 500 metri, che ha avuto un costo di un miliardo e 300 milioni delle vecchie lire. Il piano, vistato dagli enti preposti, è legato alla idropotabilità della condotta che ha confluito 900 mila metri cubi di acqua nel bacino lacustre, in cui già erano presenti 2 milioni di metri cubi di acqua, frutto delle piogge. L’acqua è tornata nel lago ed ha favorito alcuni fenomeni, destando forti polemiche, come la presenza di rane e di zanzare che si registra solo in ambienti umidi. Altra questione presa in considerazione da Termine, è la disinfestazione della Riserva, effettuata da 5 anni, con prodotti esclusivamente biologici, in modo da non creare fastidi alla fauna esistente che vede oggi la presenza di oltre 600 volatili, di cui molte specie hanno nidificato nelle sponde del lago poiché scelgono di vivere in ambienti salubri. L’assessore al Territorio ha, infine, accennato alla manifestazione che si terrà il prossimo 27 settembre, a sala Cerere, alla presenza di Laura Sadori, docente di tematiche ambientali presso l’università La Sapienza di Roma, che illustrerà alla città un interessante studio, a sua firma, sulla vita e la storia del lago. Il presidente Galvagno, ha quindi aperto il dibattito che ha visto gli interventi dei consiglieri: Giuseppe Adamo (Indipendente), Giovanni Palermo (Udc). Quindi, il presidente del Consiglio ha lasciato l’aula , passando le competenze alla vice presidente, Giuseppa Calabrese,che ha dato la parola ai consiglieri Massimo Greco (AN), Lorenzo Granata, (AN), Antonino Muratore (DS), Giuseppe Bonanno (Margherita). Il confronto si è chiuso con l’ulteriore chiarimento relativamente alla immissione di acqua da parte dell’assessore provinciale al Territorio che ha visto la vice presidente Calabrese dichiarare chiusa la seduta di Consiglio.

Erano presenti : il presidente della Provincia,Cataldo Salerno, la Giunta Provinciale.

Il Capo Ufficio Stampa
Daniela Accurso


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